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Carlos Sainz è stato voluto dalla dirigenza di Maranello per sostituire Sebastian vettel che ha clamorosamente fallito. Serviva un uomo di sostanza che fosse capace di dare continuità ai risultati e Sainz si è dimostrato un acquisto centrato.
Proprio Ivan Capelli è rimasto come tutti sorpreso dal rendimento di Sainz, che al suo primo anno da ferrarista ha dimostrato una grande costanza e una grande regolarità. Forse il pilota iberico non vanta la stessa velocità del francese, però ha chiuso a punti venti gare su ventidue, e non si è mai ritirato. Proprio la consistenza è una delle grandi qualità dell’ex pilota McLaren. Capelli è convinto che la Ferrari nel 2022 non debba ragionare in termini di prima o seconda guida, ma debba riservare parità di trattamento ai due alfieri, entrambi capaci di vincere qualora si presentasse l’occasione. Semmai sarà la pista e il cronometro come sempre a dire se c’è un primo e secondo pilota.
Sainz più solido e Leclerc più estroso? In definitiva è proprio quel che è success. Sainz si è dovuto adeguare ai metodi nuovi di una squadra che è più complicata delle altre. E lo ha fatto bene – le parole di Ivan Capelli in una intervista alla Gazzetta dello Sport – Credo che anche poter parlare italiano, che lui conosce dai tempi della Toro Rosso, lo abbia aiutato. È un pilota che imposta bene il lavoro e gestisce bene situazioni e gomme. Charles è più rapido sul giro secco. L’anno scorso ci si aspettava che fosse più caposquadra, ma ci sta che non sempre ci sia riuscito, perché negli anni precedenti, con Vettel, nessuno gli chiedeva nulla. Avere la pressione sulle spalle fa una grande differenza. La Ferrari deve partire preparandosi alla gestione di due piloti con le stesse ambizioni, la stessa voglia e le stesse possibilità di vincere. Siamo un po’ noi italiani che riteniamo serva una gerarchia nel team, gli inglesi tante volte hanno messo in pista due star, penso a Mansell-Piquet alla Williams, a Senna-Prost alla McLaren. Poi, casomai, sarà la stagione a crearla, la gerarchia”
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