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F1, Hamilton: "Ecco cosa vorrei fare dopo il ritiro"

13 APRILE
MOTORI/FORMULA-1

"Crescendo ho imparato che cambiare le cose quando ci sei dentro è più facile e riesce meglio"

SPORT TODAY

ll lungo tira e molla di questo inverno tra Lewis Hamilton e la Mercedes per il rinnovo contrattuale del pilota britannico, ha fatto pensare anche ad un possibile ritiro dalla F1 del sette volte campione del mondo.

Il momento di dire basta però, non è ancora arrivato, visto che l'alfiere della Mercedes è nel pieno della sua carriera, spinto e motivato dagli ottimi risultati conquistati proprio con la scuderia della Stella. Nonostante questo però, non c’è certezza nel suo futuro dopo la Formula 1, che per questioni di età potrebbe cominciare ad avvicinarsi e il fatto di aver firmato un contratto annuale alimenta le voci di un possibile addio alle corse...Cosa farà ‘da grande’ Lewis? Noi probabilmente non lo sappiamo, ma Hamilton, una mezza idea, dovrebbe averla e ha voluto raccontarla alla Gazzetta dello Sport.

“Potrei restare coinvolto in F1 dopo il ritiro, e credo di volerlo. Ma è difficile per me pensare a quando non correrò. Crescendo ho imparato che cambiare le cose quando ci sei dentro è più facile e riesce meglio. La F1 mi ha offerto una piattaforma per raggiungere un sacco di gente, informare, mandare messaggi positivi, incoraggiare le persone, spingere. A un certo punto anch’io mi dovrò fermare, ma la missione per rendere l’automobilismo sportivo più inclusivo non uscirà mai dalla mia mente, è qualcosa per cui vorrò sempre lottare. Non bastano certo uno o due anni, il problema deve essere attaccato dal basso, la vera chiave è la fase dell’istruzione, guardare ai giovanissimi e incoraggiarli per avere poi nei Gran Premi più meccanici, ingegneri, donne e di tutti i colori“.

“Non so perché il nostro sport ha un problema d’inclusività. Sembra che nessuno conosca il motivo. Bisogna scoprire che barriere ci sono all’ingresso, per capire come mai i ragazzi neri, ad esempio, non scelgano di studiare certe materie per finire poi in università e di conseguenza lavorare in F1. Ho messo insieme una commissione che sta lavorando da 9 mesi per studiare la situazione. Per luglio dovremmo avere qualche risultato solido, che metterò a disposizione di Mercedes, di altri team e della FIA. La F1 è la punta dell’iceberg, ma il suo esempio può ricadere sulla base, già dal karting“.

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