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F1, Domenicali: "Basta Black Lives Matter, battaglia continua con altri strumenti"

8 FEBBRAIO
MOTORI/FORMULA-1

Cambio di protocollo in F1 per quanto riguarda il Kneeling, il gesto di inginocchiarsi per appoggiare la battaglia contro il razzismo. Da questa stagione non ci sarà più questo spazio, ma la battaglia continuerà con altri modi.

SPORT TODAY

Il messaggio mandato da Stefano Domenicali ai microfoni di Sky è chiarissimo: la F1 continuerà a lottare contro il razzismo, ma lo farà con altri strumenti. Da questa stagione dunque non ci sarà più spazio per il Kneeling, il gesto di inginocchiarsi che dal 2020 vede protagonisti tutti o quasi i piloti del circus viene compiuto prima della gara in sostegno al movimento Black Lives Matter, nato negli Stati Uniti a seguito delle ripetute violente della polizia nei confronti dei cittadini afro-americani.

Il Presidente della F1 ha precisato che "l'impegno per l'inclusione e l'azione di coinvolgimento collettivo delle coscienze racchiusa nello slogan We Race As One proseguiranno in futuro". L'impegno verso questa lotta dunque continuerà e sarà importante per il futuro, ma sarà applicato con strumenti differenti.

"Non dobbiamo fare politica. Il valore del gesto è stato capito, ma ora dobbiamo lavorare mettendo il concetto della diversità nella nostra comunità. È questo è il primo passo che faremo. Penso che l’inginocchiamento sia già stato un gesto importante, ma ora è il momento di andare avanti e intraprendere altre azioni", ha continuato poi l'ex uomo Ferrari e ora CEO della F1. 

Nello specifico, prima di ogni gara, verrà tramesso un video da We Race As One, marchio che continuerà a essere esposto in tutti i circuiti del Mondiale. Rimarrà comunque lo spazio per ogni pilota per intraprendere iniziative personali contro il razzismo nel modo in cui credono consono.

 

Stefano Domenicali

Getty ImagesStefano Domenicali

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