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Si annuncia grande spettacolo, favorito anche da un percorso impegnativo e tantissime tappe nelle quali bisogna fare attenzione alle possibili insidie. A partire dalla prima. Particolare di questa edizione del Tour è la presenza di un’unica cronometro, tra l’altro di appena 22 chilometri. Una cronometro breve ma molto dura e con tratti in salita, compresa la Côte de Domancy, GPM di 2a categoria (2,5 km al 9,5%). Sarà la tappa numero 16, subito dopo il secondo giorno di riposo (dettaglio questo che ne aumenta ancora di più la difficoltà). Attenzione anche alla tappa numero 9 con l’arrivo sul vulcano di Puy de Dôme, alla tappa numero 15 con arrivo sul Monte Bianco, alla tappa numero 17 con arrivo a Courchevel km 166 e alla penultima con arrivo a Le Markstein (Fellering). Complessivamente il percorso propone 8 tappe pianeggianti, 4 mosse, 8 di montagna, una crono e 4 arrivi in salita.
LA PRIMA SETTIMANA - Molto impegnative le prime due tappe, con arrivo a Bilbao (ben 6 i GPM presenti) e a San Sebastian (i corridori affronteranno anche la salita del Jaizkibel, che è tra le più dure della Clasica San Sebastian). Spazio ai velocisti negli arrivi di Bayonne e Nogaro (qui il traguardo è posto nel circuito automobilistico di Paul Armagnac). Quest’anno già alla quinta tappa i ciclisti dovranno affrontare i Pirenei e il primo Hors Categorie (il Col de Soudet). L’arrivo a Laruns, però, arriva dopo una discesa e sette chilometri pianeggianti. Solo un assaggio, comunque, di quello che li attende il giorno successivo. La sesta tappa, da Tarbes a Cauterets-Cambasque, è il vero tappone pirenaico e il primo arrivo in salita del Tour. Prima dell’ultima ascesa (16 km al 5,4%), i corridori affronteranno nell’ordine la Cote de Capvern-les-Bains (3a cat., 5,6 km al 4,8%), il Col d’Aspin (1° cat., 12 km al 6,5%) e il Col du Tourmalet (HC, 17,1 km al 7,3%).
Dopo le prime tappe di montagna, ancora spazio alle ruote veloci sui traguardi di Bordeaux e Limoges. E poi si torna di nuovo a salire, con una tappa durissima: la Saint-Léonard-de-Noblat – Puy de Dôme. Dopo aver scalato la Cote de Felletin (2,1 km al 5,2%), la Cote de Pontcharraud (1,8 km al 4,6%), la Cote de Pontaumur (3,3 km al 5,3%), i corridori affronteranno il Puy de Dôme: si tratta di 13,3 km complessivi al 7,7% di pendenza media, con gli ultimi 5 chilometri all’11,6% (non si scende mai sotto all’11%).
LA SECONDA SETTIMANA – Lunedì 10 luglio i corridori saranno a Clermont-Ferrand per il primo giorno di riposo. Il giorno dopo li attende la decima tappa, da Vulcania a Issoire, molto mossa: ben 5 GPMP (quello di categoria maggiore, 2a, è il Col de la Croix Saint-Robert lungo 6 km al 6,3% posto a metà tappa), ma arrivo posto dopo circa 10 chilometri di pianura. Se in questa potrebbe andare in porto una fuga, quella successiva con arrivo a Moulins è dedicata ai velocisti, con gli ultimi 50 chilometri completamente pianeggianti.
Nuova tappa mossa, indicata anche per possibili imboscate da parte degli uomini di classifica, quella con arrivo a Belleville-en-Beaujolais. Il percorso presenta cinque GPM, divisi in due gruppi: la Côte de Thizy-les-Bourgs (3a cat., 4,3 km al 5,6%) e il Col des Ècorbans (3a cat., 2,1 km al 6,9%) nei primi 40 km; il Col de la Casse Froide (3a cat., 5,2 km al 6,1%), il Col de la Croix Montmain (2a cat., 5,5 km al 6,1%) e il Col de la Croix Rosier (2a cat., 5,3 km al 7,6%) posti tra i meno 65 e i meno 30 chilometri alla conclusione.
Il 14 luglio, festa nazionale francese, regalerà agli appassionati una sicura battaglia tra i pretendenti alla maglia gialla. Dopo una tappa quasi completamente pianeggiante, gli ultimi 17,4 chilometri propongono il terreno giusto per sferrare l’attacco: tutta salita, classificata Hors Categorie, sino all’arrivo di Grand Colombier. La pendenza media della salita è del 7,1%, ma ci sono tratti che superano il 10%. Ed è solo il primo atto. Le due tappe successive, la numero 14 e 15, promettono di essere altrettanto spettacolari.
La Annemasse – Morzine les Portes du Soleil, in programma sabato 15, lungo i suoi 151,87 chilometri propone ben 5 GPM, di cui uno di 3a categoria (il Col de Saxel, 4,2 km al 4,6%), tre di 1a categoria (il Col de Cou, 7 km al 7,4%; il Col du Feu, 5,8 km al 7,8%; il Col de la Ramaz, 19,9 km al 7,1%) e un HC posto quando al traguardo mancano poco più di 10 km (il Col de Joux Plane, 11,6 km all’8,5%).
Il giorno dopo, domenica 16, arrivo in salita a Saint-Gervais Mont-Blanc le Bettex. Veramente duri gli ultimi 65 chilometri (in totale sono 179), dove le discese avranno un’importanza pari alle salite. I corridori, che hanno già affrontato il Col de la Fordaz de Montmin (1a cat., 7,2 km al 7,3%), scaleranno nell’ordine il Col de la Croix Fry (1a cat., 11,3 km al 7%) e il Col des Aravis (3a cat., 4,4 km al 5%). Poi un lungo tratto, costituito da una prima discesa, una nuova salita e successiva discesa – porterà i corridori a Domancy, dove inizieranno la salita finale. Questa è divisa in due parti: la prima (Cote des Amerands, 2a cat.) è lunga 2,7 km e ha una pendenza media del 10,9%, la seconda che porta al traguardo è lunga 7 km e ha una pendenza media del 7,7% (HC).
LA TERZA SETTIMANA – Dopo il Monte Bianco arriva il secondo giorno di riposo. Più che un vantaggio, per i pretendenti alla maglia gialla un’insidia ulteriore. Il giorno dopo, infatti, c’è la cronometro. Appena 22 km da Passy a Combloux, ma difficili. Il percorso presenta prima la Cote de la Cascade de Coeur, poi la discesa sino a Sallanches e quindi la Cote de Domancy, 2,5 km al 9,4%. Ma la fatica non è ancora finita, visto che la strada continua a salire sino al traguardo.
E dopo la crono ancora montagne con la tappa da Saint-Gervais Mont-Blanc a Courchevel, durante la quale si affronta anche il Col de la Loze (2304 metri, il punto più alto toccato dal Tour), lungo 28,1 km al 6%.
Spazio quindi ai velocisti rimasti in gruppo con gli arrivi di Bourg-en-Bresse e Poligny. Si arriva così alla penultima tappa, che ricca di salite può ancora modificare la classifica generale. Ma questa è l’ultima fatica, prima della passerella finale sugli Champs Élysées a Parigi.
LE TAPPE
sabato 1 - 1a tappa: Bilbao – Bilbao (km 182)
domenica 2 - 2a tappa: Vitoria-Gasteiz – San Sebastian (km 209)
lunedì 3 - 3a tappa: Amorebieta-Etxano – Bayonne (km 185)
martedì 4 - 4a tappa: Dax – Nogaro (km 182)
mercoledì 5 - 5a tappa: Pau – Laurens (km 163)
giovedì 6 - 6a tappa: Tarbes – Cauterets-Cambasque (km 145)
venerdì 7 luglio - 7a tappa: Mont-de-Marsan – Bordeaux (km 170)
sabato 8 luglio - 8a tappa: Libourne – Limoges (km 201)
domenica 9 - 9a tappa: Saint-Léonard-de-Noblat – Puy de Dôme (km 184)
lunedì 10: primo giorno di riposo
martedì 11 luglio - 10a tappa: Vulcania – Issoire (km 167)
mercoledì 12 - 11a tappa: Clermont-Ferrand – Moulins (km 180)
giovedì 13 - 12a tappa: Roanne – Belleville-en-Beaujolais (km 169)
venerdì 14 - 13a tappa: Châtillon-sur-Chalaronne – Grand Colombier (km 138)
sabato 15 - 14a tappa: Annemasse – Morzine Les Portes du Soleil (km 152)
domenica 16 - 15a tappa: Les Gets Les Portes du Soleil – Saint-Gervais Mont-Blanc (km 180)
lunedì 17: secondo giorno di riposo
martedì 18 - 16a tappa: Passy – Combloux (crono, km 22)
mercoledì 19 - 17a tappa: Saint-Gervais Mont-Blanc – Courchevel (km 166)
giovedì 20 - 18a tappa: Moûtiers – Bourg-en-Bresse (km 186)
venerdì 21 - 19a tappa: Morais-en-Montagne – Poligny (km 173)
sabato 22 - 20a tappa: Belfort – Le Markstein (km 133)
domenica 23 - 21a tappa: Saint-Quentin-en-Yvelines – Paris Champs Élysées (km 115)
Getty ImagesTour de France 2023