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Tour 2023: i voti del 23 luglio

23 LUGLIO
CICLISMO/TOUR DE FRANCE

Consueta passerella finale, l'ultima tappa della Grande Boucle premia il belga Jordi Meeus

MARIO COSCO

Ventunesima tappa - Domenica 23 luglio

Saint Quentin en Yvelines-Paris Champs-Élysées (115.1 km) - Pianeggiante

Curiosità

Grazie a Vingegaard, che bissa il successo dell'anno scorso, la Danimarca: arriva a tre trionfi (il primo era stato colto da Bjarne Riis nel 1996); stacca Paesi Bassi, Svizzera e Slovenia; raggiunge gli Stati Uniti (o meglio Greg LeMond) al settimo posto dell'albo d'oro del Tour de France.

Jonas Vingeeard è il terzo ciclista a vincere due volte di fila la Grande Boucle nel nuovo millennio: prima del danese, ci sono riusciti Chris Froome (tris dal 2015 al 2017) e Tadej Pogačar (doppietta 2020-2021).

Nelle 21 frazioni di questo Tour de France si sono imposti corridori di 11 nazioni diverse: Gran Bretagna, Francia, Belgio (5), Australia, Slovenia (3), Danimarca (3), Canada, Spagna (3), Polonia, Paesi Bassi e Austria.

Le quattro maglie sono andate a corridori di quattro nazioni diverse: Gialla alla Danimarca (Vingegaard), Bianca alla Slovenia (Pogačar), Pois all'Italia (Ciccone), Verde al Belgio (Philipsen).

Anche nelle edizioni 2021 e 2022 l'ultima tappa aveva premiato un belga: Wout van Aert e Jasper Philipsen.

L'ultimo italiano a vincere la tappa conclusiva della Grande Boucle è stato Daniele Bennati nel 2007.

Voti

Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma): 10 e lode

Dominando questa edizione ha dato più consistenza al trionfo dell'anno scorso. Il più forte tanto in montagna che a cronometro: spaziale.

Tadej Pogačar (UAE Emirates): 10

Dopo i successi del 2020 e del 2021 sembrava destinato a piazzare un filotto tipo Indurain; invece è comparso Vingegaard e lo sloveno si è dovuto accontentare di due secondi posti.

Le ciliegine? Le due vittorie di tappa e la maglia bianca. L'attenuante? L'infortunio subito alla Liegi-Bastogne-Liegi lo ha condizionato nella preparazione.

Adam Yates (UAE Emirates): 10

Salire sul podio dopo due fenomeni come Vingegaard e Pogačar non è lontano da una vittoria.

Dieci è troppo? Nemmeno per scherzo se si considera che si è aggiudicato la prima tappa, ha indossato per quattro giorni la maglia gialla e ha lavorato spesso per Pogačar.

Simon Yates (Yajco AlULa): 9

Senza una caduta nel finale di una tappa interlocutoria, probabilmente avrebbe strappato il terzo posto al gemello Simon.

Carlos Rodríguez (Ineos Grenadiers): 9

Quinto nella classifica generale, primo nella quattordicesima tappa: il tutto a 22 anni.

Felix Gall (AG2R Citroën): 8

Vincitore della tappa di Courchevel, chiude all'ottavo posto e dà la sensazione di non essere lontano da Vingegaard e Pogačar in salita: sorpresa!

Giulio Ciccone (Lidl-Trek): 10

Nella vita bisogna saper scegliere e l'abruzzese ha scelto di puntare alla maglia a pois e l'ha vinta: complimenti!

Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck): 10

Quattro vittorie di tappa, due secondi posti e due quarti posti: domina la classifica a punti.

La lode? Non ci sono piaciuti certi atteggiamenti del velocista belga.

Jordi Meeus (Bora-Hansgrohe): 10 e lode

Il belga fa sua la volata più prestigiosa e impedisce il pokerissimo del connazionale Jasper Philipsen, che sui Campi Elisi deve accontentarsi del secondo posto.

Gli italiani: 6 per l'impegno

Ciccone salva l'onore del ciclismo azzurro ma il fatto che Austria, Canada e Polonia abbiano centrato un successo di tappa...

MARIO COSCO
Vingegaard, Pogacar, Yates

Getty ImagesVingegaard, Pogacar, Yates

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