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Saint Quentin en Yvelines-Paris Champs-Élysées (115.1 km) - Pianeggiante
Curiosità
Grazie a Vingegaard, che bissa il successo dell'anno scorso, la Danimarca: arriva a tre trionfi (il primo era stato colto da Bjarne Riis nel 1996); stacca Paesi Bassi, Svizzera e Slovenia; raggiunge gli Stati Uniti (o meglio Greg LeMond) al settimo posto dell'albo d'oro del Tour de France.
Jonas Vingeeard è il terzo ciclista a vincere due volte di fila la Grande Boucle nel nuovo millennio: prima del danese, ci sono riusciti Chris Froome (tris dal 2015 al 2017) e Tadej Pogačar (doppietta 2020-2021).
Nelle 21 frazioni di questo Tour de France si sono imposti corridori di 11 nazioni diverse: Gran Bretagna, Francia, Belgio (5), Australia, Slovenia (3), Danimarca (3), Canada, Spagna (3), Polonia, Paesi Bassi e Austria.
Le quattro maglie sono andate a corridori di quattro nazioni diverse: Gialla alla Danimarca (Vingegaard), Bianca alla Slovenia (Pogačar), Pois all'Italia (Ciccone), Verde al Belgio (Philipsen).
Anche nelle edizioni 2021 e 2022 l'ultima tappa aveva premiato un belga: Wout van Aert e Jasper Philipsen.
L'ultimo italiano a vincere la tappa conclusiva della Grande Boucle è stato Daniele Bennati nel 2007.
Voti
Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma): 10 e lode
Dominando questa edizione ha dato più consistenza al trionfo dell'anno scorso. Il più forte tanto in montagna che a cronometro: spaziale.
Tadej Pogačar (UAE Emirates): 10
Dopo i successi del 2020 e del 2021 sembrava destinato a piazzare un filotto tipo Indurain; invece è comparso Vingegaard e lo sloveno si è dovuto accontentare di due secondi posti.
Le ciliegine? Le due vittorie di tappa e la maglia bianca. L'attenuante? L'infortunio subito alla Liegi-Bastogne-Liegi lo ha condizionato nella preparazione.
Adam Yates (UAE Emirates): 10
Salire sul podio dopo due fenomeni come Vingegaard e Pogačar non è lontano da una vittoria.
Dieci è troppo? Nemmeno per scherzo se si considera che si è aggiudicato la prima tappa, ha indossato per quattro giorni la maglia gialla e ha lavorato spesso per Pogačar.
Simon Yates (Yajco AlULa): 9
Senza una caduta nel finale di una tappa interlocutoria, probabilmente avrebbe strappato il terzo posto al gemello Simon.
Carlos Rodríguez (Ineos Grenadiers): 9
Quinto nella classifica generale, primo nella quattordicesima tappa: il tutto a 22 anni.
Felix Gall (AG2R Citroën): 8
Vincitore della tappa di Courchevel, chiude all'ottavo posto e dà la sensazione di non essere lontano da Vingegaard e Pogačar in salita: sorpresa!
Giulio Ciccone (Lidl-Trek): 10
Nella vita bisogna saper scegliere e l'abruzzese ha scelto di puntare alla maglia a pois e l'ha vinta: complimenti!
Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck): 10
Quattro vittorie di tappa, due secondi posti e due quarti posti: domina la classifica a punti.
La lode? Non ci sono piaciuti certi atteggiamenti del velocista belga.
Jordi Meeus (Bora-Hansgrohe): 10 e lode
Il belga fa sua la volata più prestigiosa e impedisce il pokerissimo del connazionale Jasper Philipsen, che sui Campi Elisi deve accontentarsi del secondo posto.
Gli italiani: 6 per l'impegno
Ciccone salva l'onore del ciclismo azzurro ma il fatto che Austria, Canada e Polonia abbiano centrato un successo di tappa...
Getty ImagesVingegaard, Pogacar, Yates