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gettyimagesTadej Pogacar, Jonas Vingegaard
Un Tour sinora fatto di equilibri e di sfide continue. Pogacar attacca, Vingegaard tiene e ogni volta limita i danni. Proprio come hanno fatto ieri nel corso della tappa con arrivo a Puy de Dôme. “Ieri è stato molto bravo Vingegaard – spiega Garzelli a OA Sport – ha provato a reagire e poteva perdere molto di più (alla fine sono solo 8 i secondi guadagnati dall’avversario, ndr). Pogacar nell’ultimo chilometro e mezzo è stato più forte, ma Vingegaard è riuscito a limitare i danni. Potevamo pensare a dei distacchi più rilevanti ma si è salvato molto bene”. “Sono alla pari. Mancano però ancora due settimane e solitamente questa situazione la trovavamo alla fine della seconda settimana” sottolinea però l’ex corridore.
Una delle tappe decisive sarà quella contro il tempo (quest’anno il Tour ne prevede soltanto una). “Sia Vingegaard che Pogacar vanno forte anche a cronometro – sottolinea Garzelli –. La cronometro è corta (22,4 km) ma durissima e si corre dopo il secondo giorno di riposo. Questo potrà fare la differenza. Sarà una crono molto esplosiva che i due big non possono sbagliare”.
Ma chi vincerà il Tour? “Chi dei due riuscirà a salvare una giornata di crisi sulle Alpi o l’ultima settimana” sostiene Garzelli.
gettyimagesTadej Pogacar, Jonas Vingegaard