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Jonathan Milan cercherà nel 2023 di migliorare i risultati su strada e confessa i propri desideri alla Gazzetta: "A settembre ho colto in Croazia i primi successi su strada tra i professionisti, ora devo alzare l'asticella: mi piacerebbe diventare un cacciatore di classiche e di tappe nei grandi giri, ci lavoreremo con la squadra; ho dimostrato di poter tenere sulle salite di lugnhezza media. Van Aert? Beh, così l'asticella è al massimo: sempre meglio però prendere come riferimento i migliori. I sogni sono la Sanremo e la Roubaix: gli ultimi italiani a vincerle sono stati Vincenzo Nibali e Sonny Colbrelli, è stato un onore con lui e ascolterò volentieri i suoi consigli dall'ammiraglia. Quando vinse, il giorno prima vedendo come piovesse disse - Madonna, domani non so neanche se partirò. La Sanremo non ha salite tremende e in una volata ristretta posso dire la mia, mentre alla Roubiax occorre un pizzico di fortuna: chiaro, bisogna guadagnarsela, ma il pavé è adrenalina pura. Nel 2023 parteciperò a un grande giro: dipendesse da me, correrei il Giro d'Italia, vincere a Napoli o col Colosseo sullo sfondo sarebbe magnifico".
Ci sono riflessioni rivolte al mondo della pista, che l'ha sinora visto ottimo protagonista: "Agli ultimi Mondiali su pista ho vinto due argenti e ho solamente il rimpianto di essere partito a tutta nella finale dell'inseguimento individuale, Ganna ha poi aperto il gas e non avevo più energia. E' un marziano: merita solo i miei complimenti. Sarebbe bello vincere ancora le Olimpiadi come quartetto, ma è prematuro immaginare in che condizioni agonistiche ci troveremo allora: per l'oro di Tokyo ho fatto un'eccezione, assieme agli altri compagni ci siamo impressi i cinque cerchi sulla pelle".
Getty ImagesTra la pista e la strada, i sogni del gigante europeo