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Gli ultimi due a vincere la 'Doyenne' sono stati proprio loro, nel 2021 Pogacar e nel 2022 Evenepoel.
Se il marziano sloveno ha messo in saccoccia Giro delle Fiandre, Parigi-Nizza, Amstel Gold Race e Freccia Vallone, il campione del mondo, campione in carica della Vuelta e pronto a dare l'assalto al Giro d'Italia, non si tira indietro: "Devo correre con raziocinio, consapevole di avere una squadra forte e di essere tra i favoriti: vincere la Liegi ha dato una 'svolta' alla mia carriera, da allora sono rimasto costantemente agli alti livelli; quest'anno sono sempre stato all'altezza, eccezion fatta per la Vuelta San Juan. Mi sono allenato sul Teide per rimanere il più possibile in altura, il vero obiettivo è il Giro d'Italia: rientrando in Belgio, il volo ha ritardato, ma mi sono riposato bene e ho fatto una buona ricognizione. Il nuovo percorso della Liegi mi piace, è più duro che in passato, in particolare una cote non classificata che hanno aggiunto prima della Redoute: se ci sarà mal tempo e vento a favore, da Bastogne ci sarà spettacolo. E' una 'Classica' che amo, correre con la maglia di campione del mondo mi darà maggiore motivazione: il mio programma si concentra qua e sul Giro, in futuro proverò a correre le altre 'Monumento', quando però non lo so".
Remco è chiamato a sfatare due recenti tabù: un corridore che indossa la maglia iridata non centra la Liegi dai tempi di Moreno Argentin (1987), mentre l'ultimo bis a queste latitudini è stato concesso da Michele Bartoli (1998).
"Pogacar fa cose straordinarie, è un grande campione e merita il rispetto dei suoi avversari; è da febbraio competitivo, ma non sorprende perché ha chiuso due volte la stagione come NR. 1 dell'Uci e vinto sempre due volte il Tour. Può vincere ovunque ed è un ragazzo simpatico: noi però abbiamo un piano tattico e non guarderemo cosa faranno gli avversari, Tadej è in buona forma, ma mi sento bene anch'io" racconta "Sogno di vincere arrivando in solitudine, ma mi gioco le mie carte anche in volata: al Giro di Catalogna ho battuto Roglic allo sprint, e Primoz ha provato a superare Pogacar; in una corsa di 260 km, magari 'tirata', sarebbe una volata tra 'meno' stanchi. La mia squadra è la migliore, tranne Pieter Serry (che starà davanti fino dalle ptrime battute) tutti sono in grado di vincere e se è mancato qualche risultato, è perché stiamo lavorando per fare bene in Italia".

Getty ImagesLa sfida continua