_atrk_opts = { atrk_acct:'ryZiw1Fx9f207i', domain:'sport-today.it',dynamic: true};(function() { var as = document.createElement('script'); as.type = 'text/javascript'; as.async = true; as.src = 'https://certify-js.alexametrics.com/atrk.js'; var s = document.getElementsByTagName('script')[0];s.parentNode.insertBefore(as, s); })();
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Getty ImagesIl gallese in Maglia Rosa
La squadra è un suo punto di forza: "Arensman e de Plus sono nono e decimo, possiamo usare queste carte a nostro vantaggio; anche le squadre di Joao Almeida e Roglic sono forti, ma i loro corridori sono al momento dietro in classifica. Credo che cominceremo a calare sul tavolo queste 'carte' in maniera pesante".
E' il tema spettacolo a essere oggetto di dispute, se non di polemiche, negli ultimi giorni e l'esperienza di Geraint Thomas porge un punto di vista prezioso: "Anche io sono in parte deluso dalla mancanza di emozioni, perché avrei voluto misurarmi con i miei avversari principali. A volte però la televisione rende facile una interpretazione della corsa, che sulle strade è altra: quando il gruppo va a 300-400 watt, non va piano, quindi il livello che c'è è superiore a sempre. Non penso ci saranno azioni come quella che fece saltare il banco nel 2018, quando si impose Chris Froome. Il ciclismo è spettacolo, ma i corridori vogliono prima di tutto vincere; non si possono sprecare energie come ha fatto nell'ultima edizione Richard Carapaz, che ha attaccato in continuazione nelle prime due settimane e si è ritrovato poi senza la benzina necessaria. Io voglio correre e vincere, non amerei saltare in aria e vedere che un altra vinca al mio posto. L'obiettivo iniziale di questa corsa era perdere poco tempo in classifica, carburando per la terza settimana: finora le cosa stanno andando piuttosto bene".
Getty ImagesIl gallese in Maglia Rosa