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L'avvicinamento alla partenza del prossimo Giro d'Italia sta avvenendo a fari spenti e senza grossi proclami per Egan Bernal.
Il colombiano sa che il suo stato fisico non gli permette di essere in forma come ai tempi della conquista del Tour e il fatto che non corra dalla Tirreno Adriatico, desta qualche sospetto sul suo reale stato di forma.
Sulla sua preparazione sono rimbalzate voci, rumor, indiscrezioni e interrogativi figlie di un inverno difficile per dei problemi alla schiena non ancora completamente risolti, anche se poi, i risultati ottenuti non sono così negativi: Strade bianche, Trofeo Laigueglia, Tour de la Provence e Tirreno Adriatico lo hanno comunque visto protagonista.
Leader di una Ineos Grenadiers che comunque avrà anche altre pedine su cui appoggiarsi nella Corsa Rosa, il colombiano si è dunque preparato per oltre un mese in Colombia.
“Mi sento sicuro delle scelte che abbiamo fatto – racconta ai giornalisti questa mattina – Ho corso abbastanza nella prima parte della stagione, poi son tornato in Colombia per allenarmi in altura, facendo tanto fondo e lungo, che era quello di cui avevo bisogno. Con il mio allenatore Xabier Artexte abbiamo pensato fosse questa la cosa migliore e sono sicuro di quel che ho fatto. Per cui spero di arrivare in una buona condizione”.
Le montagne per lui, arriveranno solo nella parte finale del Giro: “Per me è un bene che ci sia un finale duro, ma bisognerà essere attenti già dalle prime tappe, con anche il prologo che va affrontato con attenzione e quel giorno spero di non perdere tanto tempo. Poi vedremo come andranno le cose giorno dopo giorno. Si sa che il Giro è una corsa particolare, in cui puoi perdere o guadagnare in ogni tappa, ché non si sa mai cosa possa capitare visto che ci possono essere insidie, se non stai attento”.
Getty ImagesEgan Bernal