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Queste le sue riflessioni a 'La Gazzetta dello Sport': "Mi sono subito innamorato della Maglia Azzurra, ricordo il primo Mondiale a Firenze, io e Affini Juniores, De Candido CT; ho un cicatrice sul mento, dopo 3 km nella cronometro sono andato contro una transenna. La mia filosofia è imparare da ogni corsa, qui c'è in palio una maglia che verrà indossata una stagione; due anni fa avevo conquistato la vittoria nella cronostaffetta mista di Trento, ma non ho avuto la possibilità di metterla in una competizione".
Sarà una prova intensa e spettacolare, afferma il 27enne corridore di Verbania, quest'anno secondo alla Milano-Sanremo e sesto alla Parigi-Roubaix: "Il percorso è esigente, duro nel finale: la posizione sarà fondamentale, sarà importante un pizzico di buona sorte, perché il tracciato è molto stretto e una caduta davanti o una sbandata incidono. Una tornata dura meno di 20', sarà come una Classica: una specie di Mondiale in linea più corto e scoppiettante, a sfinimento. Nell'Italia non c'è egoismo, nessuno si sente superiore ai compagni: siamo pronti a sacrificarci: Nazionale è sinonimo di famiglia".
L'Italia ha vinto l'Europeo su strada dal 2018 al 2021, con Trentin, Viviani, Nizzolo e Colbrelli.
Getty ImagesVince a Valladolid