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Ciclismo, Bettini a cuore aperto: "L'Italia di oggi è solo Ganna"

11 GENNAIO
CICLISMO

L'olimpionico 2004: "Mi manca non aver vinto una medaglia da CT, mi rivedo in Alaphilippe".

SPORT TODAY

Dopo i fasti da corridore che ha segnato una vera e propria epoca nelle prove di un giorno (in bacheca il labronico conserva una Olimpiade, due Mondiali, una Milano-Sanremo, due Liegi-Bastogne-Liegi e due Giri di Lombardia) e aver diretto quattro Nazionali dall'ammiraglia (sfiorando il podio nel 2010 e nel 2013), Paolo Bettini, dall'anno scorso brand ambassador dell'elvetica SWI assieme al luogotenente Luca Paolini, esamina il momento del ciclismo di casa nostra, e non solo: "Ganna è il ciclismo italiano, ha doti che non ha ancora espresso, non è solo un pistard e un cronoman; può già vincere la Liegi-Bastogne-Liegi. Non capisco perché gli sponsor facciano fatica a investire in questo sport: nessun altro vanta i numeri del ciclismo e se ancora oggi Mapei e Mercatone sono considerate le grandi squadre del ciclismo, significa che hanno avuto un bel ritorno; nel ciclismo lo sponsor identifica la squadra. Manca almeno una squadra World Tour: ne beneficerebbero le nuove leve. I nostri dilettanti, che a fine stagione hanno corso circa 80 giorni, non partecipano a corse professionistiche come all'estero e sono penalizzati in esperienza. Abbiamo corse storiche, ma i ragazzi faticano a poter emergere".

Le altre riflessioni a oasport vanno a ruota libera: "Che sfida al Giro d'Italia tra Evenepoel e Roglic! E' favorito il primo: sulla carta è più forte e ha la testa più leggera, perché la sua carriera sarà più lunga; il mio erede in gruppo è Alaphilippe. Mi spiace non aver vinto una medaglia da Selezionatore: il materiale umano, da Nibali a Pinotti, a Pozzato, c'era, ma sarò sempre disponibile a dare una mano al ciclismo azzurro. Rebellin è stato un amico, un compagno di allenamento e un avversario: il ciclismo era la sua vita. Per migliorare la sicurezza stradale occorre un cambio radicale del sistema, è un problema sociale: siamo disordinati. Al Nord Europa c'è una cultura differente, si rispetta in maniera maggiore il prossimo. E' un processo che va oltre le sanzioni, che pure sono importanti".

 

Paolo Bettini

Getty ImagesPaolo Bettini è stato campione olimpico su strada ai Giochi di Atene 2004 e campione del mondo di specialità nel 2006 e nel 2007

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