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Mentre in Colombia Egan Bernal dà incoraggianti segni di ripresa (è stato estubato senza complicazioni e muove tutti e quattro gli arti), in Spagna preoccupa l’analisi fatta da alcuni specialisti sulle possibilità che il corridore della Ineos-Grenadiers possa tornare competitivo come prima, specialmente nelle grandi corse a tappe.
“Non è un infortunio che può essere trattato come un semplice infortunio sportivo. È qualcosa di molto più grave. Rientra tra gli infortuni causati da incidente stradale e coinvolge parti fondamentali dell'apparato muscolo-scheletrico del ciclista” ha detto a Marca il dottor Ripoll il quale, sottolineando come a suo avviso la parte più delicata per lui sia la schiena, ha poi affrontato anche la tematica dei tempi di recupero.
“18-24 mesi può essere un periodo ragionevole, ma in ogni caso passare tanti mesi lontano dalla bicicletta e poi tornare ad un alto livello competitivo non sarà facile. Recuperare richiederà molto lavoro e fatica perché è un infortunio molto importante non solo per il suo futuro sportivo, ma anche per la vita di tutti i giorni. Anche le lesioni sono gravi comunque bisogna essere sempre ottimisti. Potrebbe tornare, ma è difficile per lui poter lottare per i Grandi Giri come prima”.
Per superare un infortunio così duro fondamentale per Bernal sarà anche l’aspetto mentale.
“Sarà qualcosa di decisivo in questo processo” ha confermato a Marca la psicologa sportiva Lorena Cos.
“È vero che il percorso non sarà facile, ma per questo non impossibile. Ora, senza dubbio, la sfida è diversa da quelle che ha affrontato finora. Dovrà riprogrammare gli obiettivi per muoversi un piccolo passo alla volta, vivendo ogni step fatto come un successo e anche come un'opportunità” ha concluso la dottoressa.
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