La prima, storica edizione della Parigi-Roubaix femminile, altro tabù riguardante lo sport delle donne che cade a 125 anni dalla disputa della prima edizione maschile nel 1896, l’ha vinta Lizzie Deignan. Con una pazzesca fuga solitaria di 85 km la britannica, che tra le altre cose è stata campionessa del mondo nel 2015 quando aveva ancora il cognome da nubile, Armitstead, ha vinto per distacco precedendo di 1’10” la fuoriclasse olandese Marianne Vos. Terza a 1'47" la nostra fuoriclasse, Elisa Longo Borghini, compagna di squadra di Deignan alla Trek-Segafredo, quarta a 1’51” la tedesca Lisa Brennauer. Quindi, a 2’10”, un gruppetto di sei atlete battuto in volata da Marta Bastianelli, quinta, e nel quale c’era anche Marta Cavalli, nona e terza italiana nelle top ten. A dodici minuti di distacco la neo campionessa del mondo Elisa Balsamo.
“E’ veramente l’Inferno del Nord, ho capito perchè la chiamano così - ha detto Longo Borghini al traguardo -. È stata una buona corsa, penso che non ci fosse nessuna ragazza che meritasse di vincere questa gara più di Lizzie Deignan. Ha fatto la storia e sono davvero felice per lei. È stato speciale entrare nel velodromo e tagliare il traguardo. Arrivare terza nella prima edizione della Parigi-Roubaix femminile è davvero bello“.
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