#QataTwitt: Ivan Mazzoletti, un epicureo del pronostico

Ciao Ivan, come ti definisci, come “pronosticatore”?

Un epicureo del pronostico. Mi piacerebbe camparci, anche se nel bilancio totale non credo di stare sotto. Sono un virtuoso del 3-1 come risultato esatto. Poi non esiste il marcatore semplice: o primo marcatore o niente.

Sei scaramantico?

Assolutamente no, nonostante le mie origini meridionali. Peraltro il mio dialetto sammaritano (dalla mia città di nascita Santa Maria Capua Vetere, uno dei posti più belli del mondo nonostante sia sconosciuto ai più) riesco a nasconderlo benissimo. Quasi nessuno se ne accorge ma… sì, sono nato al Sud. Forse si nota giusto qualche piccola sfumatura nelle vocali.

Conosci qualcuno che partecipa, probabilmente: la tua gara contro chi è?

Nessuno. Anzi, sì: Gaia Tortora, Tancredi Palmeri, Tommaso Labate, Luciano Nobili, Alessandro Allara… e in generale contro tutti i romanisti.

Tuo miglior pronostico di sempre?

Istanbul, Stadio Atatürk, mercoledì 25 maggio 2005: Milan-Liverpool 3-3. Era dato a 70.

Tuo pronostico per cui hai più rosicato?

Roma-Manchester United 7-1. Avevo il 6 a 1.

Tue aspettative per il campionato italiano pronostici. Come ti vedi?

Alla lunga non rendo molto. Devo cercare di giocare più di testa che di pancia. Invidio chi pronostica uno zero a zero. Io non ce la farei mai. Sono più spregiudicato e non conosco la parola fairplay (che è un’invenzione dei Testimoni di Geova, come scrisse una volta Marco Marsullo). Quest’anno punto alla top ten.

Parliamo del Mondiale. Che squadra lo vince? Squadra rivelazione? Giocatore migliore? Per chi fai il tifo?

Il Mondiale lo vince l’Argentina, in finale con la Francia (quota 40). La squadra rivelazione sarà l’Ecuador: ci scommetto 7,4 milioni di dollari. Al momento, e non solo nel suo ruolo, al mondo non c’è nessuno più forte di Sergej Milinkovic-Savic. Io farò il tifo per la Serbia, logicamente.

Ivan Mazzoletti