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Zaniolo è tornato al goal, 400 giorni dopo

27 AGOSTO
CALCIO

Nicolò Zaniolo, dopo essere tornato in campo in gara ufficiale qualche settimana fa, ha ritrovato anche la gioia della rete contro il Trabzonspor.

SPORT TODAY

Avete idea di cosa significhino 400 giorni per un calciatore? Sono tanti per una persona che si approccia al quotidiano, figuriamoci per un giocatore che di vite, in poco più di un anno, ne vive parecchie. Quella di Nicolò Zaniolo si è fermata, scandita dal silenzio e dall'attesa: giornate intere ad immaginare il ritorno in campo, guardando i compagni dare del tu al pallone. E, a luglio, vincere pure.

Deve essere stato un incubo, vedersi costretto a spingere le lancette con gli occhi nel bel mezzo del recupero per ritornare ad essere quel che è, per tutti: il futuro del calcio italiano e della Nazionale. Roma e la Roma lo hanno aspettato: l'Italia intera si è chiesta quando sarebbe tornato. Lui ha risposto.

Sul rettangolo verde lo ha fatto già da un po', agli ordini di un José Mourinho che per lui stravede: "E' sereno, è in fiducia". Nelle diverse amichevoli disputate dai giallorossi è apparso proprio così, come lo avevamo lasciato prima del lungo stop: spensierato, smaliziato. Sfacciato, con il pallone tra i piedi.

Doti che se non hai fai fatica ad acquisire. Di lui si apprezzano soprattutto l'imprevedibilità della giocata e l'estro di chi sa guardare oltre la singola azione: ma alle parole occorre far seguire i fatti, per rendere concreto un progetto di rivalsa. Zaniolo è riuscito anche in questo.

E' già alla terza gara in stagione, ma salterà la seconda giornata di Serie A per essere stato espulso contro la Fiorentina, all'esordio: atleticamente tiene bene il campo, il che è una buona notizia. Mancava solo il goal: per certi versi consacrazione delle fatiche e del lavoro svolto. Premio esclusivo del calcio. E' arrivato.

Piange, Nicolò Zaniolo, poco dopo aver battuto Cakir per il momentaneo 2-0 della Roma contro il Trabzonspor: piange a dirotto, piegato sul prato verde, mentre l'Olimpico, il suo stadio, con i suoi tifosi, è in festa.

Non trattiene le lacrime: il goal porta il marchio della classe, con uno stop preciso in corsa, dopo un lancio lungo, e la battuta con il sinistro. Mentre i tifosi giallorossi intonano il suo nome, tra gli applausi e la consapevolezza di averlo ritrovato, ha ripensato a questo anno, alle sensazioni, alle paure. "Dopo il gol ho pensato a tutto il mio percorso, all’anno in cui i miei compagni giocavano e io no, ai tifosi che mi hanno sempre sostenuto. Questo per me è un nuovo inizio: ho passato il momento più buio della mia vita".

La rete, gonfiata dopo 400 giorni dall'ultima volta (Spal-Roma 1-6 del 22 luglio 2020), come ammette José Mourinho al termine della sfida "è un dettaglio, magari bello". "La cosa importante è che sta giocando bene, non ha paure o limiti. E’ felice: se andrà in Nazionale lo sarà ancora di più. Gli ho chiesto se avesse bisogno di due giorni di vacanza e mi ha detto di no. Anche se a Salerno non giocherà mi ha detto che vuole stare con la squadra:questo significa qualcosa".

Corre e calcia come prima del periodo buio: vince e aiuta a vincere. Costruisce basi solide per il suo futuro e per quello di un Paese intero che, al di là dei colori, lo ha aspettato con ansia e che adesso può guardarlo esprimersi in tutta la sua classe. Zaniolo è tornato.

Nicolò Zaniolo Roma Trabzonspor

GettyNicolò Zaniolo Roma Trabzonspor

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