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Il Torino ha l'obbligo di salvarsi: “È importante che ci sia da parte del gruppo la consapevolezza della situazione, non perché non ci sia l’ambizione - continua -: il Torino deve tirarsi fuori da una classifica che non ci piace, quindi salvarci. La Fiorentina è già riuscita a fare qualcosa di più, con più continuità. 3-5-2? Ma i moduli sono relativi, per me contano idee e principi. Quando sono arrivato sono partito dal conosciuto e dalle caratteristiche dei giocatori: è su questo che devo plasmare idea di gioco. In questo momento serve prima di tutto creare una nostra identità. Poi, più avanti, si potranno creare situazioni diverse anche a seconda degli avversari”.
Zaza sta tornando un grande attaccante: “Il mio unico merito è stato di dirgli quello che penso di lui come giocatore e di fargli due semplici richieste. Poi è stato bravo lui col suo atteggiamento a far vedere che il gruppo può puntare su Simone. Ma vale per tutti: sto insistendo sul fatto di considerarsi importanti a prescindere dal fatto che si faccia uno o novanta minuti. Quindi, continuo a chiedere a lui come agli altri di essere attentissimo agli atteggiamenti che servono al Torino. Belotti-Zaza? Nella mia squadra tutti sono compatibili, non vedo incompatibilità. Belotti lo vedo bene, l’atteggiamento è giusto, in allenamento e in partita dà sempre tutto. Andrea si sta portando sulla strada del completamento: un giocatore come lui deve saper realizzare, e su questo non ci sono problemi, ma deve anche saper rifinire. E questo lo sta imparando. È una cosa importante quanto quella di fare gol. Questa squadra è piena di giocatori che hanno qualità morali. Lo stesso discorso vale per Sirigu: è un giocatore e un uomo che ogni allenatore farebbe carte false per poterlo avere”.
Getty ImagesDavide Nicola, allenatore Cagliari