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Al triplice fischio, ai microfoni di Dazn, Juan Jesus ha rilasciato dichiarazioni concilianti smontando sul nascere il caso: «Quello che succede in campo resta in campo, lui è andato un po' oltre con le parole ma è un bravo ragazzo, ha chiesto scusa ed è tutto ok. Ci siamo abbracciati, dentro al campo ci sta di tutto, si è scusato e spero non accada più, è un ragazzo intelligente». Dichiarazioni in linea con quanto poi scritto sui social: «Ho difeso la mia squadra e i miei diritti nel modo che ho ritenuto più giusto. Felice per il gol e per la reazione della squadra».
Sui casi di razzismo in campo, il Codice della Giustizia Sportiva ha usato spesso il pugno duro, prevedendo almeno 10 giornate di squalifica a chi si rende protagonista di tali comportamenti. La lettura del labiale di Juan Jesus non basterà, a fare la differenza sarà cosa verrà scritto nel referto dall'arbitro di Inter-Napoli, La Penna, e difficilmente si troveranno le parole di Acerbi dato che il fischietto romano non ha preso alcun provvedimento in campo. Qualora non dovesse esserci alcun riferimento sul referto, la palla passerà alla Procura FIGC, chiamata a raccogliere eventuale materiale probante per aprire un'inchiesta.
Getty ImagesLe proteste di Juan Jesus durante Inter-Napoli