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Scozia, guerra tra il Celtic e il governo: "Frasi di Lennon spaventose"

20 GENNAIO
CALCIO

Il ritiro a Dubai della squadra di Glasgow ha fatto molto discutere il mondo della politica

SPORT TODAY

Continua il batti e ribatti tra il Celtic e il governo scozzese, dopo il ritiro invernale dei biancoverdi a Dubai. Le foto a bordo piscina dei giocatori con la birra hanno fatto molto discutere, non di certo per la bevanda con il luppolo, bensì le distanze anti-Covid non mantenute. 

Anche la premier Nicole Sturgeon, recentemente, ha ammonito il Celtic: “Vorrei capire quali siano le ragioni e l’utilità che hanno spinto il club a fare questo viaggio. Ho seri dubbi. Ho anche visto alcune fotografie che sollevano una domanda sul rispetto delle regole che i giocatori d’élite devono seguire, comprese le distanze sociali”.

Il club di Glasgow si è difeso sostenendo che il ritiro invernale era stato approvato dal governo. L’amministratore delegato del club, Peter Lawwell, ha però smorzato i toni: “Dobbiamo scusarci con i nostri tifosi. Questa orribile pandemia ha devastato il mondo. Ha colpito il popolo scozzese, il calcio scozzese e il nostro club. Abbiamo fatto il ritiro con le migliori intenzioni, ma chiaramente qualcosa non ha funzionato”.

Decisamente diverse le dichiarazioni del tecnico Neil Lennon, che hanno riaperto la vicenda: “E’ stata la politica e non la salute pubblica a costringerci all’autoisolamento”. Pronta la risposta del governo scozzese: “Le frasi di Lennon sono spaventose. Non ho parole - il commento del vicepremier John Swinney -. Tempo fa dissi che il viaggio a Dubai era un errore e i fatti lo confermano”.

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