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Sam Bartram disperso nella nebbia: ecco come è andata
In una partita giocata senza esclusione di colpi, in puro stile calcio inglese dell'epoca, Blues e Addicks si danno battaglia e chiudono il primo tempo di quel derby sul risultato di 1-1. Il pubblico di Stamford Bridge è composto nella sua esaltazione, più che altro perché la partita piuttosto che vederla è costretto a immaginarla dato che dagli spalti scorgere il campo è praticamente impossibile. La nebbia era infatti scesa progressivamente, sempre più minacciosa, senza tregua: all'intervallo, non si vede più niente.
In campo nella ripresa si "pascolava" dunque senza una meta: la coltre di umidità era talmente fitta che indusse alla consultazione arbitro e capitani, allo scoccare del 55'. Il responso è chiaro: si torna negli spogliatoi. Il fischio debole del direttore di gara, lo stadio che a poco a poco si svuota, i tifosi che tornano mestamente a casa senza accennare proteste. In campo e sugli spalti, non c'è più nessuno. O quasi. Passano una trentina di minuti: il silenzio ovattato della nebbia natalizia, viene rotto da un richiamo deciso. Quelle urla, quella sagoma che si stava avvicinando, corrispondevano a quelle di un poliziotto, il quale si era accorto che il portiere del Charlton Sam Bartram era ancora lì. Interdetto, Bartram rientrò negli spogliatoi, dove ritrovò i suoi compagni, lavati e rivestiti in giacca e cravatta d'ordinanza e che scoppiarono in una fragorosa risata.
Bartram, all'epoca 23enne, e la sua storia, erano diventati già leggenda e proprio lo stesso portiere, tanti anni dopo, si giustificò così nella sua biografia: "Quel Charlton era una grande squadra, che proponeva un gioco particolarmente offensivo. Mi capitava spesso di non toccare palla per lunghi tratti nell'arco di una partita. Così, quel giorno, Getty ImagesLa statua dedicata a Sam Bartram