_atrk_opts = { atrk_acct:'ryZiw1Fx9f207i', domain:'sport-today.it',dynamic: true};(function() { var as = document.createElement('script'); as.type = 'text/javascript'; as.async = true; as.src = 'https://certify-js.alexametrics.com/atrk.js'; var s = document.getElementsByTagName('script')[0];s.parentNode.insertBefore(as, s); })();
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A ventisei anni di distanza la sensazione è quella di un’occasione persa in Qatar e, naturalmente, a tenere banco è la situazione legata a Cristiano Ronaldo, che nel corso del torneo è retrocesso al rango di seconda scelta per il commissario tecnico Fernando Santos. La panchina nella gara con la Svizzera si è rivelata molto indigesta per il numero 7, che quando è entrato ha cercato in ogni modo di partecipare alla goleada con gli elvetici: chi aveva preso il suo posto nell’undici titolare, Gonçalo Ramos, aveva realizzato una tripletta, sancendo in un certo modo il passaggio del testimone. Con il Marocco, nei quarti di finale, Santos si è ben guardato dal cambiare idea e ha di nuovo portato in panchina Ronaldo schierando nella formazione di partenza il classe 2001 del Benfica. Una scelta, quella del navigato timoniere lusitano, che aveva una sua logica ma che non ha dato i suoi frutti. E così, a inizio ripresa, ecco la decisione di ricorrere nuovamente al vecchio campione, sperando che un suo sussulto potesse rimettere a posto la situazione contro una squadra che, in vantaggio, sapeva benissimo come chiudersi per poi provare a ripartire per fare di nuovo male. Non si può di certo dire che Ronaldo non abbia provato a lasciare il segno, orgoglioso e forte com’è. Il primo pallone toccato si è trasformato in un cross, la voglia di spaccare il mondo è cresciuta di minuto in minuto. Il gol, però, non è arrivato e l’ex Real Madrid, Juventus e Manchester United è uscito dal campo in lacrime. Mentre il Portogallo è uscito dal Mondiale…
AFP via Getty ImagesCristiano Ronaldo was left distraught by Portugal\'s defeat