Flick e Flop: la Germania e il Belgio devono rifondare

Quattro campionati del mondo vinti per la Germania, che non arriverà a cinque in Qatar: alla vigilia del via del torneo era chiaro come la squadra di Flick non fosse la favorita numero 1 e che anche l’essere inserita nel medesimo girone della Spagna non aiutasse, tuttavia tanto il Giappone quanto la Costa Rica sembravano un bel gradino sotto. Non è facile criticare per noi italiani, dato che siamo già alla seconda edizione saltata di fila, ma va preso atto che per la seconda edizione di fila i tedeschi sono andati fuori al primo turno. E pensare che nel 2014 hanno vinto il Mondiale, battendo in finale l’Argentina dopo avere fatto a pezzi il Brasile padrone di casa in semifinale. Così come quattro anni è stata di fatto una formazione asiatica a mettere in ginocchio la Mannschaft: in Russia è stata la Corea del Sud (in realtà, a inizio torneo, arrivò anche il ko con il Messico), quest’anno è toccato ai nipponici, che non contenti di avere battuto Neuer e compagni si sono ripetuti contro la Spagna, dopo la sorprendente sconfitta patita contro i centramericani. 

In Germania non hanno preso bene quanto capitato nel match giocato da iberici e giapponesi: la squadra di Luis Enrique, dopo essere passata in vantaggio grazie al gol di Morata, si è fatta prima raggiungere e poi scavalcare dagli avversari. Va ricordato che se avesse vinto il gruppo E, le Furie Rosse si sarebbero trovate ad affrontare la Croazia vice-campione del mondo in carica negli ottavi di finale e, soprattutto, negli eventuali quarti il Brasile, che a quanto si è visto fino a oggi sembra avere le carte in regola per arrivare fino in fondo. Invece, a causa (o grazie) al ko con il Giappone, la Spagna se la vedrà con il comunque sorprendente Marocco nel prossimo turno. "E’ possibile che la Spagna non abbia dato il massimo nel secondo tempo per pareggiare perché ha preferito passare agli ottavi come seconda", si legge per esempio sulla Bild, che comunque non ha fatto sconti a Flick e ai suoi calciatori. "Il calcio tedesco deve smettere di mentire a sè stesso": duro anche il quotidiano Die Welt, che evidentemente auspica un nuovo cambio al timone. Il commissario tecnico è pronto per finire sotto processo e non è detto che salvi il posto.

L’eliminazione patita dalla Germania fa il paio con il flop del Belgio, che ha chiuso un ciclo di alto livello (nel quale, purtroppo per i Diavoli Rossi, non è arrivato alcun trofeo) non riuscendo a battere la Croazia. Una gara generosa, quella giocata da De Bruyne e compagni, che però sono stati poco lucidi quando era da finalizzare. Nel primo tempo Mertens non ha concretizzato una chiara occasione da gol, nella ripresa Lukaku ha sbagliato di tutto sotto porta. Ingiusto dare tutte le colpe dell’eliminazione al gigantesco bomber, che tra l’altro non si è presentato all’appuntamento nelle condizioni migliori, ma quanto si è visto giovedì ha colpito tutti. Anche il Belgio deve ripartire, con quali giocatori lo farà è per ora un mistero: la generazione d’oro si è estinta in Qatar.

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