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Gli Oranje (che impropriamente vengono spesso chiamati Orange) sono rimasti imbattuti nelle ultime 22 partite in cui hanno segnato il primo gol del match in Coppa del Mondo. L’ultima sconfitta subita nella competizione dopo avere messo la testa avanti risale all’11 giugno del 1978: a imporsi, senza però passare il turno, fu la Scozia, che vinse per 3-2 in un match che ha trovato spazio anche in alcuni film. Si giocava il Mondiale di Argentina e proprio all’Argentina è toccato disputare il secondo ottavo di finale, partendo con i favori del pronostico al cospetto dell’Australia di Graham Arnold, ex attaccante dei Canguri che da qualche anno è tornato a esserne il commissario tecnico (a proposito, in un recente sondaggio, il popolo australiano ha stabilito che è il secondo migliore timoniere di sempre della nazionale: meglio di lui un olandese come Van Gaal, Guus Hiddink). Non è stata una grande partita per quasi un tempo, con due squadre che hanno faticato tantissimo nell’avvicinarsi alla porta avversaria.
All’improvviso, però, si è acceso Leo Messi, che curiosamente non aveva mai segnato al Mondiale in una gara a eliminazione diretta. La sua rete ha spezzato l’equilibrio e nella ripresa si è vista un’Argentina diversa, capace di esprimere un buon gioco e spietata nello sfruttare le manchevolezze dei rivali. Più di un commentatore, dopo la partenza falsa della Seleccion in Qatar (1-2 contro la sorprendente Arabia Saudita), aveva sostenuto che nel caso in cui i biancocelesti fossero riusciti a passare il turno dopo l’inatteso k.o. iniziale sarebbero automaticamente assurti al ruolo di favoriti per la vittoria finale.
L’impressione è che sia il Brasile che la Francia abbiano qualcosa in più a livello di organico e che per riuscire nell’impresa di vincere il terzo Mondiale nella propria storia l’Argentina abbia bisogno di un Messi fotocopia di Diego Armando Maradona nel 1986 in Messico: il Pibe de Oro, circondato da buoni giocatori ma da nessun fenomeno (a eccezione, probabilmente, di Jorge Valdano), trascinò la squadra fino ad alzare la coppa più prestigiosa. I numeri di Leo sono allucinanti, venerdì, contro l’Olanda, nel remake della finale del 1978, staremo a vedere se riuscirà a confermarli contro la difesa più costosa del pianeta.
Getty ImagesLionel Messi