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Pippo Inzaghi racconta il suo 2020

30 DICEMBRE
CALCIO

Intervistato da Sky Sport, Pippo Inzaghi racconta il 2020 magico del suo Benevento, oltre ad assegnare i suoi personali Oscar della stagione.

SPORT TODAY

Il 2020 calcistico del Benevento è stato a dir poco strepitoso. Prima la risalita in Serie A e poi una prima parte di stagione nel massimo campionato che vede gli uomini di Pippo Inzaghi al decimo posto con 18 punti. Lo stesso Super Pippo non si nasconde e non cela l'entusiasmo per la sua squadra, durante un'intervista esclusiva concessa a Sky Sport:

"Penso sia stato un anno incredibile. Purtroppo a livello umano, fuori dal campo da calcio, è stato un anno da scordare sotto tutti i punti di vista. In ambito sportivo invece è stato un anno indimenticabile, fantastico, anche se ci è mancata la nostra gente e la gioia che danno i tifosi sugli spalti. Fare 8 record, cosa che non aveva mai fatto nessuno in Serie B, è qualcosa di grande. Sono poi felice per il presidente e per il direttore sportivo che hanno creduto in me e nel mio staff e si sono presi la soddisfazione della promozione".

Guai però ad accontentarsi, e questo Inzaghi lo sa bene:

"Ci sono squadre come Torino e Fiorentina che non centrano nulla con la classifica attuale e non lotteranno per non retrocedere, la strada verso la salvezza è molto lunga e se ci montassimo la testa sarebbe un grave errore, ma conoscendo i miei giocatori sono sicuro che non correremo questo rischio".

Ma non solo il Benevento, Pippo Inzaghi parla anche della lotta scudetto, elogiando il fratello Simone e il lavoro di Pioli al Milan:

"A chi darei l’oscar del 2020 tra gli allenatori? A mio fratello Simone e a Pioli, loro meritano i maggiori riconoscimenti. Quando perdi giocatori come Ibra e Kjaer per alcune partite, quando vinci anche quando oltre a loro mancano Kessié e Bennacer vuol dire che c’è sostanza. Perciò il Milan fa bene a crederci. Per lo scudetto penso che la favorita sia l’Inter di Conte, che ha solo una competizione: non sarà facile, la Juventus lotterà sempre, poi ci sono il Napoli, la Roma, squadre forti. Sarà una bella lotta".

E il miglior attaccante del 2020?

"L’oscar per il miglior attaccante lo darei a Ciro Immobile, penso sia l’attaccante italiano più forte".

In Serie A, Inzaghi ha già affrontato tanti amici, come Pirlo e Gattuso:

"Pirlo ha un bella gatta da pelare, ma allenare la Juve è una responsabilità e una bella soddisfazione: alleni grandi giocatori, disputi la Champions, lotti per vincere lo scudetto. Gattuso lavora in una grande piazza, allena una squadra molto forte, mi auguro che stia meglio perché il problema all’occhio lo ha condizionato. Ho affrontato Pirlo, Gattuso e ho giocato contro mio fratello che è stato qualcosa di "terribile" a livello umano, ma bellissimo".

E alla ripresa delle "ostilità", il 3 gennaio, ci sarà il Milan, squadra che lo ha reso grande tra i grandissimi:

"Contro i rossoneri non sarà mai una partita normale, ma per 90 minuti saremo avversari. Ma dopo continueremo ad amarci e stimarci come sarà per sempre nelle nostre vite".

Per finire, Inzaghi lancia un augurio per il 2021:

"Quello che scompaia questo virus e che la gente possa tornare allo stadio. Per quanto riguarda la mia squadra, mi auguro che mi miei giocatori non smettano mai di sognare".

Pippo Inzaghi

Getty ImagesPippo Inzaghi

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