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Willy Gnonto si è preso le pagine dei principali quotidiani sportivi nazionali e non solo dopo le stupende prestazioni con l'Italia di Mancini in queste prime quattro partite di Nations League (non pensiamo alla Germania, per pietà).
Gnonto, ora in forza allo Zurigo, è diventato anche il più giovane marcatore della storia della nazionale italiana. Al Corriere della Sera, ha rilasciato una bella intervista, e qui vi riportiamo un breve stralcio:
"Gara con la Germania? Non è questione di Gnonto o di altri. I tedeschi sono stati più bravi sotto tutti gli aspettii, sono davvero più avanti di noi e non certo da ieri. Siamo un gruppo giovane, parecchi fino a due settimane fa non avevano mai giocato insieme. Si sta cercando di ripartire e abbiamo avanti a noi due anni complicati ma belli: c’è entusiasmo, qualità ed esperienza. Aspettiamo a vediamo".
Gnonto racconta anche le parole che gli ha rivolto Mancini una volta arrivato in squadra:
"Ha raggruppato gli 8-9 giocatori che ha chiamato dopo lo stage e ci ha comunicato che serviva farci trovare pronti. Lì ho compreso che credeva sul serio in noi. E questo mi ha segnato. Quello che ha fatto il CT con noi giovani non era per nulla scontato. È stato un segnale forte".
Infine, una parola anche sullo Zurigo e sull'Inter:
"Il fatto di avere una possibilità per mettermi in mostra in prima squadra. Lo Zurigo ha scommesso su di me, sono stato fortunato a incontrare loro. E anche ad avere i miei genitori con me. Inter? Non so niente, posso dire che tifo Inter e sogno un giorno tornare. Ho tanto tempo davanti a me, vedremo con calma".
Getty ImagesWilfried Gnonto a Coverciano