Gianluca Vialli non ha paura di raccontare la sua storia. Il male che lo ha colpito, la dura lotta, la rinascita. Anche se la parola 'battaglia' non piace all'ex bomber di Sampdoria, Juventus e Nazionale, attuale capo-delegazione degli azzurri.
"Non l'ho mai considerata una battaglia - ha affermato Vialli a 'La Gazzetta dello Sport' -, perché ho sempre pensato che il cancro è meglio tenerselo amico. L'ho sempre considerato un compagno di viaggio che avrei evitato. Adesso cercherò di farlo stancare, in modo che poi mi lasci proseguire".
Vialli ha poi spiegato che questo approccio gli ha permesso di superare le difficoltà psicologiche, inevitabili davanti a una situazione così difficile: "Questo modo di intendere la vita mi è servito molto, perché se fai il calciatore impari la disciplina e quindi accetti certe cose che devono essere fatte durante la malattia, impari a non lamentarti. La vita è per il dieci per cento quello che ti accade e per ll novanta quello che tu produci con intelligenza, passione, capacità di reazione".
Getty ImagesGianluca Vialli