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Nazionale, Immobile sulle critiche: "Fanno soffrire, vorrei fare gol come nella Lazio"

9 NOVEMBRE
CALCIO

Ciro Immobie parla dal ritiro della Nazionale. Dopo la mancata partecipazione alle Final Four di Nations League, Ciro spera di chiudere un cerchio con la qualificazione Mondiale dopo il terribile 2017. E sulle critiche si dimostra davvero umano.

SPORT TODAY

Il centravanti della Lazio e della Nazionale italiana Ciro Immobile ha parlato oggi in conferenza stampa presentando le prossime due sfide degli Azzurri decisive per la qualificazione a Qatar 2022 contro Svizzera e Irlanda del Nord. Immobile, assente durante le Final Four di Nations League, nonostante i numeri non certo al top in nazionale punta ad essere comunque la punta titolare ai Mondiali:

"Io voglio esserlo, come no. Questo è un sogno e un obiettivo, i sogni e gli obiettivi vanno perseguiti. Ho sempre fatto così, sognavo di diventare calciatore e di fare l'attaccante, poi la Scarpa d'Oro e l'Europeo. Mia mamma mi dice sempre che sono testardo e voglio sempre vincere, può essere sfavorevole per mia moglie ma favorevole per me... E' bello, uno si pone degli obiettivi e cerca sempre di raggiungerli, non ho rimpianti o rimorsi per quello che ho fatto".

Nonostante la vena realizzativa inferiore rispetto alla Nazionale, tutti hanno una grande stima di Immobile, a cominciare dal CT Roberto Mancini, che ieri in conferenza stampa lo ha elogiato pubblicamente, cosi come ha fatto con Belotti:

"Intanto sono contento di essere tornato. Ringrazio il ct per le bellissime parole, mi hanno fatto piacere. Le critiche quando indossi questa maglia fanno parte del gioco, con la Lazio sto facendo numeri importanti e cerco di fare il massimo anche con questa maglia [...] Belotti ha avuto un infortunio all'inizio, forse l'ha un po' penalizzato. Ora sta tornando, ora ha fatto il 100esimo gol in Serie A e sono ultrafelice per lui. Noi ci parliamo sempre, ci diciamo che la Nazionale ha bisogno di noi, dei nostri movimenti e dei nostri gol".

Il problema vero di Immobile in Nazionale, si sa, è il gioco di Mancini basato sul fraseggio stretto. Lui, che è un attaccante da ripartenze e da spazi aperti, soffre questa cosa. Bisogna anche sottolineare come spesso venga criticato e giudicato molto più duramente degli altri, cosa che lo fa soffrire parecchio considerando il suo grande attaccamento alla maglia azzurra:

"Non lo nego, un po' sì, fanno male le critiche. So che i numeri che ho con la Lazio non sono gli stessi che ho qui ma non si possono paragonare, qui giochiamo 7-8 gare l'anno e magari arrivi in una condizione non proprio buona. Io vorrei fare gli stessi gol, ma non tutto ciò che desideriamo ci riesce. Mi dispiace a volte non avere lo stesso trattamento degli altri, sembrava io non facessi dei 26 dell'Europeo e questa è una cattiveria bella e buona. Sono soddisfatto per quanto faccio con questa maglia, le prestazioni sono buone ma so che devo fare qualche gol in più. Festa all'Olimpico? "E' stata bellissima e diversa, ricevere dai ragazzi delle Curva un cimelio dopo l'ultimo record è stato davvero bello, aver raggiunto un mito come Piola...".

Infine, una parentesi anche sulla Svizzera e sull'eventuale qualificazione ai Mondiali che chiuderebbe un cerchio apertosi col disastro di Ventura contro la Svezia nel 2017:

"Per quanto riguarda la gara con la Svizzera, è una gara difficile. Pressano molto e l'abbiamo visto nel match d'andata, anche se lì abbiamo disputato una buona gara. Bisogna migliorare nella finalizzazione rispetto alla gara d'andata, ma per quanto riguarda il gioco la squadra ha fatto una buona gara [...] Chiuderebbe un cerchio? Beh si, sarebbe il gran finale... Vivere questa maglia in queste competizioni e nella quotidianità è la cosa più bella del mondo per chi fa questo mestiere. La partecipazione al Mondiale è una cosa a cui teniamo tutti tantissimo, stiamo lavorando per raggiungerla il prima possibile. Dopo la delusione del 2017 non può essercene un'altra".

Ciro Immobile

Getty ImagesCiro Immobile

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