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Morte Riva, i tifosi arabi fischiano durante il minuto di silenzio: il motivo

23 GENNAIO
CALCIO

Aveva sorpreso ieri sera sentire i fischi durante la commemorazione di Gigi Riva a Riyad, durante la finale di Supercoppa: la ricostruzione

SPORT TODAY

Si è aperta come peggio non poteva la finale di Supercoppa italiana in Arabia Saudita, ma il motivo era distante migliaia di chilometri. Era notizia di giornata il malore di Gigi Riva e l’immediato ricovero in ospedale, è arrivata invece a pochi secondi dal fischio di inizio la notizia della scomparsa del miglior marcatore nella storia della Nazionale. Calciatori e staff di Inter e Napoli hanno appreso la notizia al rientro negli spogliatoi per l’intervallo, immediata invece l’iniziativa - probabilmente la prima di tante altre - organizzata dalla Lega Serie A, che ha disposto un minuto di silenzio prima dell’inizio del secondo tempo a Riyad.

A sorpresa però, dagli spalti di un Al-Awwal Park Stadium sold-out, durante la commemorazione è arrivata una pioggia di fischi che ha inevitabilmente stupito i giornalisti presenti e tutti gli italiani che da casa stavano assistendo alla gara. Ma qual è la spiegazione dietro questo gesto? Le ragioni non hanno nulla a che vedere con la figura di Gigi Riva e sono due: una culturale e una politica. Non fa parte infatti della tradizione araba celebrare un minuto di silenzio per la scomparsa di qualcuno, ma soprattutto alla base dei fischi ci sarebbero dei contrasti con i massimi organi calcistici. Tra le altre cose non piace, infatti, la disparità tra il divieto di prendere posizione sul conflitto tra Israele e Palestina all’interno di uno stadio e l’obbligo di esser parte di qualcosa storicamente e culturalmente estranea. Nessuna mancanza di rispetto nei confronti di Riva, quindi, ma motivi ben più profondi e radicati.

Gigi Riva

Getty ImagesGigi Riva

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