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L’ex tecnico del Sassuolo, rispondendo alle domande dei cronisti presenti, ha poi aggiunto: “Tutti gli allenatori sono diversi e il modo in cui giocano le nostre squadre è un riflesso di noi stessi. I risultati dipendono dalla qualità e dalla disciplina della società, dalla serietà dei dirigenti, oltre dalla qualità dell’allenatore. Sono italiano e ne vado orgoglioso, so che abbiamo una storia in cui abbiamo vinto titoli spesso utilizzando un gioco basato sul contropiede, personalmente non è quello in cui credo. Ma l’importante è rispettare le idee di tutti e sapere cosa vogliamo fare sul campo”
“Non mi hanno promesso la luna, ma la squadra cambierà molto. Non posso darvi un dato preciso, ma credo che sia normale tenere conto delle idee dell’allenatore. Ci sarà molto lavoro nel prossimo mese e ci saranno difficoltà, ma siamo pronti. Mason Greenwood? È un giocatore di livello mondiale ma non l’abbiamo ancora ingaggiato. Non so cosa sia successo e non ho l’abitudine di intromettermi nella vita privata dei giocatori. Ma se dovesse venire, sappiate che tratto tutti i miei calciatori come fossero figli miei. Posso rimproverarli in privato, ma non li attaccherò mai in pubblico".
“Non giocare la Champions è un peccato. Dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare con più rigore. Potremo concentrarci sul campionato, giocando solo una partita a settimana, ma l’obiettivo è tornare in Europa il più presto possibile, perché fa parte del DNA dell’OM. Se ci riusciremo già in questa stagione? Non posso rispondere prima della fine del mercato, e lo farò onestamente quel giorno. Il primo obiettivo che mi pongo, lo stesso di tutte le squadre che ho allenato prima, è rendere orgogliosi i tifosi quando vengono allo stadio. Bisogna creare un legame tra tifosi e giocatori, ed è quello che ho detto loro domenica. Quando ero tifoso mi piaceva identificarmi con la mia squadra ed è quello che dobbiamo fare”.
Getty ImagesDe Zerbi