_atrk_opts = { atrk_acct:'ryZiw1Fx9f207i', domain:'sport-today.it',dynamic: true};(function() { var as = document.createElement('script'); as.type = 'text/javascript'; as.async = true; as.src = 'https://certify-js.alexametrics.com/atrk.js'; var s = document.getElementsByTagName('script')[0];s.parentNode.insertBefore(as, s); })();
(function(w,d,s,l,i){w[l]=w[l]||[];w[l].push({'gtm.start': new Date().getTime(),event:'gtm.js'});var f=d.getElementsByTagName(s)[0], j=d.createElement(s),dl=l!='dataLayer'?'&l='+l:'';j.async=true;j.src= 'https://www.googletagmanager.com/gtm.js?id='+i+dl;f.parentNode.insertBefore(j,f); })(window,document,'script','dataLayer','GTM-T4S39TC'); grecaptcha.ready(function() { grecaptcha.execute('6LeaCm0lAAAAAJk-8YrUcXgyA81YOGqyzEgCTWkN', {action: 'pageview'}).then(function(token) { var score = token.score; var dataLayer = window.dataLayer || []; dataLayer.push({ 'reCaptchaScore': score }); }); });Gli omaggi a Diego Armando Maradona, scomparso mercoledì venti giorni dopo aver compiuto 60 anni, si susseguono da tutto il mondo, da parte di amici, ex compagni di squadra, avversari storici, ma anche campioni di altri sport.
Tutti concordi nell'esaltare le qualità calcistiche del mito argentino, ma anche nel constatare con tristezza quanto il suo extra-calcio abbia condizionato la vita del Pibe de Oro.
Forte, in tal senso, è stata la presa di posizione di Antonio Cabrini. La bandiera della Juventus e colonna della Nazionale italiana negli anni '80 è stato avversario di Maradona per tutti gli anni '80 ed ha espresso un concetto forte proprio riguardante l'amore tra Diego e la città di Napoli: "Se Maradona avesse giocato nella Juventus, non solo avrebbe potuto vincere molto di più, ma forse oggi sarebbe ancora qui" l'affondo di Cabrini durante un'intervista rilasciata a 'Irpinia Tv'.
"L’ambiente lo avrebbe salvato. Non la società, ma proprio l’ambiente. Quel coraggio e quella spregiudicatezza mostrate in campo si sono ripercosse negativamente nella sua vita. Napoli lo amava alla follia, in modo forte e autentico, ma anche ‘malato'. Era come l’amore incondizionato di una madre verso un figlio che sbaglia, ma al quale si perdona tutto”.
“Maradona per Napoli è stato orgoglio, riscatto, sogni avverati, promesse mantenute e questo ha fatto di lui un uomo al quale si è concesso tutta Napoli - ha aggiunto Cabrini - Era intoccabile, nessuno ebbe mai la forza ed il coraggio di dirgli che stava sbagliando. Diego in campo avrebbe potuto vincere una partita da solo e in un altro ambiente avrebbe potuto vincere anche quella della sua vita terminata troppo presto".
Dopo il polverone generato, all'Ansa Cabrini ha precisato: "Il mio non era un giudizio morale, ma sull'energia di una città che non poteva contenere tutta questa passione, le mie parole sono state travisateHo pensato che l'ambiente ovattato nel quale ho vissuto alla Juve l'avrebbe protetto. Chiedo scusa a chi si è sentito offeso".
Getty ImagesAntonio Cabrini