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Mancini e l'inizio del nuovo ciclo verso Qatar 2022

30 AGOSTO
CALCIO

"Darei il Pallone d'Oro a Jorginho. Oriali e Vialli restano"

SPORT TODAY

Archiviato lo spettacolare Europeo vinto dagli azzurri, l'Italia di ROberto Mancini è pronta a tuffarsi in un'avventura ancor più grande, ovvero il mondiale in Qatar del 2022.

Prima di farlo ovviamente serve il pass, ed ecco che proprio in questa settimana la nazionale azzurra è attesa dalle prime tre partite di qualificazione. Il primo impegno, a Firenze, giovedì sera contro la Bulgaria. Ma oggi Mancini in conferenza stampa farà il punto sulla lista dei convocati e sull'inizio di questo nuovo ciclo. 

"Nulla è cambiato. La nostra vita proseguirà e il nostro lavoro anche. Abbiamo vinto l'Europeo, abbiamo fatto felici noi stessi e 60 milioni di italiani. Questo è ciò che ci ha resi orgogliosi, il fatto di aver dato felicità a tutte queste persone. Dal bambino di 3-4 anni alla persona di 85, sono stato davvero felice per ciò che abbiamo fatto e questa è stata la cosa più bella per noi".

Inevitabile addentrarsi nei commenti su qualche giocatore specifico come Donnarumma che non ha ancora esordito al PSG, Kean che per gli Europei non è stato convocato (ma è in ritiro con la nazionale proprio per questi tre match di qualificazione) e Zaniolo, che torna in azzurro dopo un lungo calvario.

"L'abbiamo chiamato che era all'Everton e ora Kean è alla Juventus... (ride, ndr). L'abbiamo lasciato a casa prima dell'Europeo con grande dispiacere, ma dicendogli che sarebbe tornato. Deve giocare e giocare bene, comportarsi da professionista. Le qualità le ha. Donnarumma non sta giocando solo perché è arrivato un po' in ritardo rispetto agli altri giocatori del PSG, solo per questo. "La vittoria all'Europeo è merito di tutto il gruppo che ci ha portato fino all'Europeo, anche di quelli che poi all'Europeo non sono venuti. Il merito va anche esteso a tutti loro. Mi sembra si siano ripresi dai vari infortuni e sono tornati a disposizione. Il problema si riproporrà quando si farà la lista Mondiale, ma sono tutti giocatori forti che stanno migliorando anno dopo anno. Zaniolo è importante stia bene, poi non è un problema di ruolo".

Mancini è chiaro su quello che non capiterà ai suoi giocatori: no all'effetto appagamento. "Noi iniziamo e incontriamo squadre che hanno già 8-9-10 partite nei loro campionati. Non credo nell'appagamento, questi ragazzi prendono sempre tutte le partite al massimo e questa è sempre stata la nostra forza. Le partite per giocarle bene e vincere devi sempre essere concentrato".

Il nostro Ct vorrebbe ripartire dallo stesso spirito visto agli Europei e in più confida a chi darebbe il pallone d'oro. "Jorginho penso di sì. Sta facendo bene da anni e quest'anno ha vinto tutto ciò che ha giocato, se lo merita. Insigne può fare il centravanti, l'ha fatto anche con noi durante qualche partita".

Infine si parla di gerarchie del gruppo: anche qui idee molto chiare per Roberto Mancini, pronto ad iniziare il nuovo ciclo. "No, non abbiamo gerarchie. Prima ho ringraziato tutti i ragazzi, anche quelli che hanno giocato le qualificazioni. Noi dobbiamo avere in campo i giocatori che stanno meglio e ci sono giocatori che fanno parte di questo gruppo dal primo giorno. Chi è qui ora è giusto che sia qui. Ci sono tre partite, vedremo di volta in volta. Lazzari non è venuto per un problema e stiamo valutando di chiamare Calabria. Ma non è solo lui, valutiamo anche altri ragazzi ma non possiamo chiamarne 40. Calabria sta giocando bene da diverso tempo e rientra nel nostro giro anche se l'abbiamo chiamato una sola volta, ora probabilmente lo chiameremo. Ma ce ne sono anche altri".

 

Italy head coach Roberto Mancini

Claudio Villa/Getty ImagesRoberto Mancini has overseen a record unbeaten run for Italy.

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