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Il difensore biancoceleste ha spiegato come è avvenuta la trattativa che lo ha portato a vestire la maglia della Lazio: "Sono laziale grazie a mio padre e mia nonna, che è scomparsa da poco. Vedevamo le partite insieme, ed era la Lazio che vinceva in Italia e in Europa. È stato molto facile appassionarsi a questa squadra. Ho sempre avuto l'idea di venire alla Lazio e non volevo farlo troppo tardi. Volevo farlo in un'età in cui mi sentivo bene e potevo dare tutto me stesso. Avevo delle offerte, ma c'è sempre stata la volontà di tornare. E la spinta è arrivata anche a casa dalla mia famiglia. La Lazio poi ha un bel progetto: ha una squadra competitiva e forte, con un mister preparato. Quindi mi sono detto che questo era il momento di tornare".
Sul suo passato alla Roma, Romagnoli ha ricordato: "Grazie a Bruno Conti che mi scoprì quando avevo nove anni. Io la Roma la posso solo ringraziare: mi ha scoperto, mi ha fatto crescere ed esordire in serie A. Ma credo che l'anno fondamentale per la mia crescita fu alla Sampdoria, con Sinisa Mihajlovic. Con lui avevo un rapporto sincero e bello. Era una persona di cuore, una persona vera e per me è stato fondamentale. Mi ha permesso di giocare sin da subito in una squadra prestigiosa a diciotto anni. Mi ha dato fiducia ed è stato fondamentale, sia a Genova che al Milan. Per convincermi, mi mandò solo un messaggio".
Getty ImagesAlessio Romagnoli