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È la sorpresa della Champions League, la squadra dominatrice del Gruppo D come l'ha definita Simone Inzaghi in conferenza: lo Sheriff Tiraspol ha ottenuto sei punti nelle prime due giornate contro ogni pronostico, battendo addirittura il Real Madrid nel sacro tempio del 'Santiago Bernabeu'.
Guai, però, a cadere in facili entusiasmi che potrebbero risultare fatali contro un'Inter agguerrita e vogliosa di portare a casa i primi tre punti in Europa, dove peraltro Dzeko e compagni sono ancora a secco di reti: l'avvertimento è del tecnico Yuriy Vernydub, intervistato da 'La Gazzetta dello Sport'.
"L’entusiasmo per il dopo Madrid può giocare brutti scherzi, temo la troppa attenzione mediatica. Meglio rimanere nell’ombra. A Milano e al ritorno sarà dura, l’Inter gioca diversamente da Real e Shakhtar. Hanno un modulo nuovo per noi, a 3 dietro e a 5 in mezzo. Spero che i miei ragazzi siano consapevoli delle nuove difficoltà e rimangano concentrati.
L’attacco dei milanesi è fenomenale, fra Dzeko, Lautaro e Correa sarà durissima, fanno male. E non sottovaluto certo gli altri reparti, fra centrocampisti esperti e di talento come Calhanoglu o Barella. E in difesa Skriniar mi piace perché vince sempre i contrasti aerei. L’Inter poi è molto pericolosa sui calci piazzati".
Vernydub ha giocato un brutto scherzo a Carlo Ancelotti, fonte d'ispirazione per il lavoro in panchina grazie al suo libro che può essere considerato una sorta di 'guida psicologica e carismatica'.
"Carlo, come Lippi - un grandissimo, che ho sempre seguito con interesse - è un maestro. Mio figlio mi aveva regalato l’ultimo libro di Ancelotti, 'Il leader calmo', l’ho letto a fondo tante volte. E dopo che l’ho battuto a Madrid mio figlio subito mi ha rinfacciato: 'Hai visto che hai fatto bene a leggere il suo libro.È tutto merito mio se hai vinto col Real…'".
Chiosa abbastanza chiara sulla Superlega, un progetto rispedito con forza al mittente: "È un’idea stupida, non la posso accettare. Il calcio è di tutti, di chi merita. La Superlega privilegia club già ricchissimi, capisco gli interessi, ma è l’opposto dei valori dello sport, di cui noi siamo stati la dimostrazione. Va dato il giusto premio a chi lo merita. Il calcio non è solo élite".
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