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Grattacapi in Lega Calcio

11 MAGGIO
CALCIO

A partire dal caso Salernitana, sono tanti i temi caldi che in Lega Calcio sarà necessario valutare con la dovuta attenzione.

GUIDO BAGATTA

Con la promozione in A della Salernitana, per la Lega Calcio inizia un periodo che definire difficile è un semplice eufemismo. Il caso degli amaranto si allaccia, infatti, agli altri temi “scottanti” che via Rosellini dovrà affrontare molto presto, come l’anomala proposta dell’Inter ai suoi giocatori in materia di stipendi, la questione Juventus e Superlega (per nulla tramontata) e il riaggancio dei fondi che qualche mese fa erano stati visti come l’unica vera ancora di salvezza per salvare il calcio d’elite.

Ma andiamo con ordine. La Salernitana in A rappresenta un caso unico nella storia del pallone: quello di una proprietà che ora possiede due squadre nella stessa serie, cosa non prevista dallo statuto della stessa Lega (e di tutte le altre in Europa). La non ammissione della doppia proprietà è la stessa che ha fatto subito dire alla Juve che, se la sua squadra under 23 fosse mai arrivata alla soglie della A, questa avrebbe rinunciato d’ufficio al salto di serie. Quindi Claudio Lotito, presidente e maggiore azionista della Lazio, dovrà vendere, presumibilmente entro 60 giorni, la Salernitana, pena la non iscrizione del club campano alla massima serie.

Il motivo di questa regola mi sembra ovvio, indipendentemente dalla qualità sul campo della squadra che uno possiede. Un ipotetico futuro, con due partite di campionato tra Lazio e Salernitana, potete da soli immaginare quante polemiche genererebbe in una nazione come la nostra, dove si sospetta addirittura sulle designazioni del responsabile della VAR. Detto questo, e soprattutto considerata la situazione economica che stiamo vivendo, quasi tutti si chiedono come potrà Lotito “disfarsi” della Salernitana in un tempo così breve, a meno che non ci abbia pensato prima e tenga già in tasca, che so, dei provvidenziali americani pronti a rilevargli le quote del club.

Staremo a vedere, di sicuro il problema esiste e non è da sottovalutare, come quello dell’Inter e delle sue proposte economiche ai suoi “dipendenti”. In queste ore ho letto che una cosa simile è già stata fatta più volte, e non solo nel calcio, con club di NBA e NFL che hanno chiesto e ottenuto dai propri tesserati di variare la lunghezza del loro contratto e la tempistica dei pagamenti. Vero, ma rispetto alla proposta dell’Inter stiamo parlando di due situazioni decisamente differenti.

Un conto è infatti, per motivi di bilancio (come ha fatto la Juve l’anno scorso), chiedere e ottenere di spalmare degli accordi con i propri giocatori accorpando più pagamenti e di fatto spostandoli solo temporalmente (con le cifre che però alla fine rimangono invariate), un altro è domandare ai giocatori di considerare un taglio del 20% di uno stipendio già concordato. Se passasse un concetto del genere ci sarebbe il rischio (che ovviamente non riguarda l’Inter in questo caso specifico) che società apparentemente solide in estate offrano contratti sontuosi a calciatori che pretendono tanto, per poi, qualche mese dopo, domandare uno sconto viste le difficoltà economiche sopraggiunte nel frattempo.

Come capirete, accettare una situazione simile per la Lega mi sembra davvero impossibile, con l’Inter che, almeno nella formula (ma anche nella sostanza, visto il rifiuto al taglio di tutta la squadra), dovrà per lo meno riformulare la sua proposta in maniera decisamente differente da quanto è stato fatto in questi giorni.

Guido Bagatta

GUIDO BAGATTA
Claudio Lotito

Getty ImagesClaudio Lotito

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