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Soltanto otto anni ma idee già abbastanza definite con un sogno da voler realizzare, quello di poter vedere almeno una volta dal vivo i suoi idoli. Nathys vive a Compiègne, un comune dell’Alta Francia lungo la strada tra Parigi e Bruxelles, o tra Parigi e Londra. Lontanissimo da quella Marsiglia in cui giocano i suoi beniamini. Per l’esattezza, sono ben 855 i chilometri di distanza tra la casa di Nathys e il Vélodrome.
Per questo domenica, il giorno del match, Nathys si era alzato prestissimo insieme al papà, per partire alle quattro del mattino da Compiègne in direzione di Marsiglia, dove quella sera avrebbe dovuto assistere dal vivo alla partita della sua squadra del cuore. Un viaggio programmato da moltissimo tempo e organizzato già dallo scorso settembre, lungo 1710 chilometri tra andata e ritorno. Un sogno, per Nathys, che però si è infranto davanti alla follia degli attacchi ultras.
«Quando abbiamo saputo che la partita sarebbe stata annullata, ero tra le braccia di mio padre e ho pianto. Perché volevo vedere i miei giocatori preferiti come Aubameyang, ma non potevo più farlo» ha detto Nathys a RMC. Sogni infranti, ma non per sempre, come spiegano i genitori ancora all’emittente: «Faremo tutto il possibile per realizzare il suo sogno e per fargli vedere finalmente i giocatori entrare in questo stadio». Sperando che questa volta non ci siano di mezzo nuovi momenti di follia.
Soltanto otto anni ma idee già abbastanza definite con un sogno da voler realizzare, quello di poter vedere almeno una volta dal vivo i suoi idoli. Nathys vive a Compiègne, un comune dell’Alta Francia lungo la strada tra Parigi e Bruxelles, o tra Parigi e Londra. Lontanissimo da quella Marsiglia in cui giocano i suoi beniamini. Per l’esattezza, sono ben 855 i chilometri di distanza tra la casa di Nathys e il Vélodrome.
Per questo domenica, il giorno del match, Nathys si era alzato prestissimo insieme al papà, per partire alle quattro del mattino da Compiègne in direzione di Marsiglia, dove quella sera avrebbe dovuto assistere dal vivo alla partita della sua squadra del cuore. Un viaggio programmato da moltissimo tempo e organizzato già dallo scorso settembre, lungo 1710 chilometri tra andata e ritorno. Un sogno, per Nathys, che però si è infranto davanti alla follia degli attacchi ultras.
«Quando abbiamo saputo che la partita sarebbe stata annullata, ero tra le braccia di mio padre e ho pianto. Perché volevo vedere i miei giocatori preferiti come Aubameyang, ma non potevo più farlo» ha detto Nathys a RMC. Sogni infranti, ma non per sempre, come spiegano i genitori ancora all’emittente: «Faremo tutto il possibile per realizzare il suo sogno e per fargli vedere finalmente i giocatori entrare in questo stadio». Sperando che questa volta non ci siano di mezzo nuovi momenti di follia.
Getty ImagesVélodrome, stadio del Marsiglia