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Fiorentina, Frey consiglia Vlahovic e punta il dito contro la proprietà

23 DICEMBRE
CALCIO

L’ex portiere viola ha detto cosa farebbe a gennaio se fosse l’attaccante serbo e non ha nascosto il rammarico per l’atteggiamento della dirigenza nei confronti dei giocatori del passato.

SPORT TODAY

Sebastien Frey parla con grande schiettezza del macro universo Fiorentina, squadra che sta entusiasmando in campionato grazie a un bomber contesissimo sul mercato e agli investimenti fatti da una proprietà molto entusiasta.

Su questi due temi di grande attualità l’ex portiere di Genoa, Inter e Fiorentina ha detto la sua dispensando consigli e, per quel che riguarda la dirigenza, anche parecchio risentimento.

“Speriamo che questa stagione fin qui molto positiva possa andare avanti, per far tornare la Fiorentina in alto. I tifosi sono eccezionali, lo fa capire quello che ha detto Dionisi sul Franchi. Giancarlo si è espresso, e quando parla bisogna stare a sentire” ha detto Frey a Radio Bruno.

“Abbiamo però l’impressione noi ex che la proprietà non sia così orgogliosa, o che ci voglia mettere un po’ da parte. Per noi che abbiamo sempre rappresentato la Fiorentina con orgoglio, un po’ ci dispiace. Una partita la andrei a vedere molto volentieri, anche i miei ex compagni che sento sono tutti molto attaccati. Oggi non siamo per niente coinvolti, spero che nell’anno nuovo le cose possano cambiare” ha ammesso rammaricato il nativo di Thonon-les-Bains che poi ha rivelato un aneddoto curioso su Vlahovic.

“Sono stato a Belgrado per una fiera del vino, ho un’azienda a nome mio. La casualità fa che una sera mi trovo al ristorante questo personaggio, che è l’agente di Dusan. Mi ha fatto ridere, ho voluto fare la foto. Non vi dico la quantità di messaggi sui social” ha proseguito Frey il quale quindi ha rivolto un consiglio alla punta serba.

Almeno fino a fine stagione Dusan deve rimanere perché in una dinamica così positiva Firenze è la realtà migliore per crescere. Ha delle statistiche clamorose, se va avanti con la Fiorentina ha la certezza di continuare così, altrove a gennaio sarebbe un punto interrogativo. Tanti meriti sono suoi, ma anche di chi ha creduto in lui, di chi gli ha dato fiducia. Se fossi al suo posto almeno fino a giugno resterei. Poi a giugno sarà un’altra guerra di mercato” ha chiosato il classe 1980.

GettySebastian Frey

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