La terza giornata di Serie A volge al termine e la classifica, almeno in testa, inizia lentamente a delinearsi verso una direzione ben precisa. Inter e Milan continuano a vincere e convincere, si rialza la Lazio di Sarri che espugna il Maradona e la Roma perde la seconda partita consecutiva.
Serie A, i top della terza giornata
Nel grande successo della Lazio contro il Napoli di Rudi Garcia, oltre a Kamada (autore del gol decisivo), a prendersi la scena è stato il giocatore probabilmente più di qualità nello scacchiere di Sarri. Si tratta di Luis Alberto: il fantasista spagnolo ha realizzato la rete che ha aperto le marcature con una giocata fantastica e non solo. Un colpo di tacco di prima, senza pensarci, su assist di Felipe Anderson. Assist che non gli verrà riconosciuto ufficialmente in occasione della rete del 2-1 (per la tristezza dei suoi fantallenatori), ma che di fatto sarebbe tutto suo: velo geniale che ha disorientato la difesa dei campioni d’Italia e pallone che è arrivato sui piedi del giapponese, che poi non ha sbagliato. Si era sentita la mancanza di Domenico Berardi per il Sassuolo. L’attaccante azzurro, dopo essere stato al centro delle voci di mercato che lo volevano alla Juventus, è tornato in campo nella sfida contro il Verona risultando subito decisivo. Sul punteggio di 1-1 Mimmo ha realizzato prima la rete del vantaggio sfruttando al meglio l’assist di Laurienté, per poi chiudere la partita con un calcio di rigore tirato alla perfezione. L’Atalanta ha rialzato la testa dopo il ko di Frosinone imponendosi in casa contro il Monza di Palladino per 3-0. C’era tanta attesa per la partita di Gianluca Scamacca, strappato all’Inter in estate dopo la cessione di Hojlund. Questa è stata ripagata alla grande: l’attaccante azzurro ha infatti realizzato una doppietta decisiva. Il primo gol è da centravanti puro: un grande stacco di testa in area su cui il portiere non ha potuto fare niente. La seconda rete conferma le qualità tecniche del giocatore, oltre alla sua bravura nel capitalizzare al meglio le occasioni. Il suo sinistro da fuori area a sigillare ulteriormente il punteggio è un capolavoro.
Serie A, i flop della terza giornata
Se da un lato Luis Alberto ha dato spettacolo contro il Napoli, tutta l’hype che c’era per Kvaratskhelia non è stato affatto ripagato. Il georgiano, a secco da marzo in Serie A, non è riuscito a dare il suo contributo alla manovra offensiva della squadra di Rudi Garcia ed è stato ingabbiato dal reparto difensivo della Lazio. Osimhen non è mai stato servito come si deve dal suo compagno di reparto, e l’assenza di fantasia davanti si è fatta notare eccome. Ok, tenere a bada Leao è un’impresa che non tutti sono in grado di fare. Ma la prestazione di Celik in Roma-Milan è completamente da cancellare. Il portoghese è volato sulla fascia sinistra praticamente senza mai trovare opposizione, e al momento del gol (spettacolare) la marcatura del turco è stata praticamente inesistente. Una partita da dimenticare contro un avversario decisamente difficile da contenere. Vincenzo Italiano, dopo la partita contro il Lecce, aveva raccontato di come avesse parlato ad Arthur dell’importanza di non perdere mai il pallone. Il motivo, spiegato dal tecnico della Fiorentina, è molto semplice: «Ogni volta che perdiamo il possesso prendiamo gol». Ecco, la conferma c’è stata nella sconfitta per 0-4 a San Siro contro l’Inter. Palla persa dal centrocampista brasiliano e rete del vantaggio dei nerazzurri, che poi hanno dilagato. Oltre a questo, un brutto e pericoloso fallo su Barella e una prestazione (come il resto della squadra d’altronde) nel complesso insufficiente e confusionaria.
Serie A, il jolly della terza giornata
Non è andato in gol all’esordio con la sua nuova squadra ma ci è arrivato molto vicino. Si parla di Mati Soulé
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