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ECA, oggi grande incontro: Al-Khelaifi, Infantino e Ceferin che attacca ancora Agnelli

6 SETTEMBRE
CALCIO

Nell'incontro dell'ECA svoltosi oggi il tema Superlega è stato ampiamente toccato da vari esponenti, come il Presidente UEFA Ceferin e il Presidente ECA Nasser Al-Khelaifi.

SPORT TODAY

Oggi è andato in scena un'incontro dell'ECA (l'associazione dei club europei che conta 234 club all'interno dell'Unione) e ovviamente, tra i tanti problemi urgenti che ha la UEFA in questo momento, non si è certo mancato di rincarare la dose sull'ormai defunto progetto Superlega, la competizione privata cercata da Andrea Agnelli e dal Presidente del Real Madrid Florentino Perez per sopperire alle ingenti perdite economiche che tutti i club d'Europa hanno avuto nel corso degli ultimi due anni.

Come sempre il più agitato è il Presidente Ceferin, che ha prima preso la parola parlando in modo sferzante (forse anche giustamente) della Superlega, cosa che sembra avere preso davvero sul personale: "Niente è stato normale nelle ultime due stagioni ma adesso vogliamo tornare alla normalità. Per questo dobbiamo stare uniti di fronte a questa disgrazia chiamata Superlega, sperando che possa essere stato solo un episodio. Non vogliamo vivere di nuovo questa situazione. Dobbiamo essere un modello per il calcio e restare insieme formando una grande famiglia", per poi passare ad un duro, e assai ironico al limite della maleducazione, attacco all'ex presidente ECA Andrea Agnelli: "Quando si passa attraverso una tempesta serve un bravo capitano. E l'ECA ha un bravo capitano, il presidente Al Khelaifi che ha preso il comando quando il vecchio capitano (Agnelli, l'ex presidente dell'ECA, ndr) è scappato dalla nave. Ci sarà un grande board e un grande presidente onorario, il futuro è luminoso".

Ma questi sono i modi di Ceferin, che propone una riforma del FPF: "Non ammettiamo comportamenti irresponsabili. Il Fair Play deve andare verso un sistema più forte che permetta il controllo diretto e la responsabilità finanziaria. Un sistema che stabilizzi il calcio. Andremo avanti con la nostra strategia e daremo modo ai club di giocare più partite" che a detta di molti (Corriere dello Sport in primis) è fallimentare in partenza e sta portando la UEFA in una direzione nella quale si le competizioni europee saranno sempre più inclusive (vedi Conference League) ma che stanno lentamente sminuendo il prestigio di giocare in Europa. Se ci giocano tutti nelle competizioni UEFA, che senso ha?

A prendere la parola nell'assemblea è stato anche il Presidente della FIFA Gianni Infantino:

"È importante proteggere sia i club che le nazionali, il calcio è uno e bisogna cercare di trovare un giusto equilibrio. Dobbiamo fare qualcosa per tutelare la salute dei calciatori e per questo ripensare il calendario internazionale. C’è bisogno della buona volontà da parte di tutti, per noi non ci sono argomenti tabù e la porta della Fifa è sempre aperta a ogni proposta. Per un calcio più forte abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti.

Lo scorso marzo abbiamo rinviato le qualificazioni mondiali in Sudamerica, in una parte decisiva della stagione, consentendo ai calciatori di riposare e rimanere coi rispettivi club. Ma quelle qualificazioni si devono giocare e ho chiesto a tutti, club, Federazione e governi, di mostrare solidarietà, di non discriminare, si tratta anche di dare sollievo a quei Paesi che soffrono e che vedono in azione i loro migliori giocatori solo quando sono in nazionale.

Dobbiamo proteggere il Mondiale, le qualificazioni e trovare il giusto compromesso, anche in vista delle finestre di ottobre e novembre, per superare questa particolare situazione. Abbiamo bisogno della comprensione dei club: sappiamo di non poter fare tutti felici ma dobbiamo provare a comprenderci a vicenda".

Infine, anche il neo presidente ECA (eletto il 21 aprile 2021) ha parlato, prima ringraziando tutti per l'elezione (da Ceferin in giù) e poi augurandosi un radioso futuro per la "grande famiglia" dei club europei, ribadendo che la sconfitta della Superlega è stata la "vittoria dei tifosi", dopo un mercato faraonico che ha indispettito gli stessi tifosi di mezzo mondo:

"Sento un senso di rinnovata speranza per lo scopo della nostra organizzazione e per la famiglia del calcio europeo. È un onore essere presidente di ECA e sono qui per rappresentare ogni singolo membro. Non passerò tempo a parlare di Superlega, perché non mi piace concentrarmi su favolisti e fallimenti. Insieme, abbiamo difeso gli interessi del calcio europeo per tutti – ha concluso il numero uno del PSG – per i giocatori, i club, le leghe, le federazioni nazionali e, soprattutto, i tifosi".

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