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Dino Zoff, la leggenda tra i pali compie 82 anni

28 FEBBRAIO
CALCIO

L’ex portiere è un’icona mondiale del calcio italiano: una carriera di grandi successi, record e trionfi

SPORT TODAY

Precisamente 82 anni fa, in un piccolo paese del Friuli, nasceva una delle leggende più grandi della storia del calcio italiano, un autentico mito calcistico. Un portiere che ha scritto pagine fantastiche con la maglia dell’Italia e della Juve. Stiamo parlando di Dino Zoff, un ‘portabandiera’ azzurro nel mondo. Un campione che ha sempre parlato poco ma ha costantemente lavorato duramente per ottenere grandi successi: è ancora oggi il portiere più vincente della storia della nostra Nazionale. Un’icona intramontabile del nostro calcio.

I primi passi tra Udinese e Mantova

Figlio di contadini, Zoff nasce il 28 febbraio 1942 a Mariano del Friuli e passa la sua adolescenza tra lavori manuali, tra officine a fare il meccanico e aiuti al padre nei campi, e il sogno di diventare portiere. L’educazione severa dei suoi genitori gli garantisce sacrifici e valori, che vengono premiati nel 1961 con la chiamata dell’Udinese. Il debutto nel calcio dei grandi è da dimenticare: titolare a 19 anni e mezzo contro la Fiorentina, incassa cinque reti. Preludio di una stagione fallimentare, caratterizzata dalla retrocessione in Serie B della squadra friulana. Zoff, però, si rimbocca le maniche e passa al Mantova, in cui gioca per quattro stagioni trovando tranquillità, maturità e riscatto.

Il passaggio al Napoli e i trionfi con la Juve

Nel 1967, è un portiere in rampa di lancio, pronto a fare il salto di qualità, e diventa il protagonista del calciomercato estivo: ad un passo dal Milan, all’ultimo sceglie il Napoli e si trasferisce in Campania prendendo il nome di ‘Mister 30 milioni’, cioè la cifra che la società partenopea ha dovuto sborsare per piazzare il colpo di quel mercato. La sua esperienza napoletana è caratterizzata da grandi prestazioni, incredibili record e il rimpianto di non essere riuscito a vincere lo scudetto (sfiorato nella stagione 1967/68). Ma è solo questione di tempo, per riprendersi tutto e con gli interessi. Nel 1972, infatti, Zoff va alla Juve e inizia ad alzare trofei su trofei. Alla Vecchia Signora sono legate tutte le sue vittorie con squadre di club. Il friulano si rende protagonista di stagioni incredibili a difendere la porta bianconera e diventa uno dei simboli juventini, andando anche vicinissimo alla vittoria del Pallone d’Oro nel 1973. Colleziona ben 479 presenze, vincendo tantissimo: ben sei scudetti, la Coppa Uefa del 1976/77 e due volte la Coppa Italia. Gli manca solo la Coppa dei Campioni, sfiorata nel suo ultimo anno di carriera con la finale persa ad Atene contro l’Amburgo. La sua esperienza alla Juve, però, rimarrà per sempre negli annali.

Zoff e l’Italia tra vittorie e record

Come la sua lunga avventura con la maglia della Nazionale italiana. Una storia ricca di pagine importanti e successi, che inizia il 20 aprile 1968 con il debutto di Zoff da titolare nella nazionale maggiore contro la Bulgaria. E prosegue con il trionfo all’Europeo. Il portiere si laurea subito Campione d’Europa con l’Italia ma poi si alterna con Albertosi nel ruolo di titolare fino a febbraio 1971. Da lì Zoff diventa il numero uno azzurro, e poi capitano. E dopo più di dieci anni dopo, l’11 luglio 1982, alza la Coppa del Mondo in Spagna dopo la finale vinta contro la Germania Ovest. Diventando il più anziano di sempre ad alzare il trofeo, il portiere italiano più vincente e l’unico giocatore azzurro ad aver conquistato sia un Europeo che un Mondiale. Insomma, entra nella storia. La sua esperienza con l’Italia è qualcosa di mitologico, caratterizzata dalla partecipazione a quattro campioni del Mondo e soprattutto dal record mondiale d'imbattibilità (1142 minuti consecutivi senza subire reti).

Zoff allenatore e l’Europeo sfiorato

Dopo la lunga e vincente carriera da giocatore, Zoff decide di allenare. E anche la sua avventura da tecnico è legata soprattutto a Juve e Italia. Con i bianconeri vince una Coppa Italia e una Coppa Uefa mentre, nel biennio sulla panchina azzurra, sfiora la vittoria dell’Europeo 2000 in Olanda e Belgio perdendo contro la Francia di Zidane una finale assurda: incassando prima il pari di Wiltord nei minuti di recupero della ripresa dopo il vantaggio italiano di Delvecchio e poi il decisivo golden gol di Trezeguet nei tempi supplementari.

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Getty ImagesDino Zoff

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