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Come funziona il congedo di paternità nel calcio e quali sono i rischi

9 MAGGIO
CALCIO

Un argomento poco discusso ma che può avere un impatto determinante nella carriera di un calciatore

SPORT TODAY

Il congedo di paternità nel calcio è un argomento poco discusso ma che può avere un impatto davvero molto importante nella carriera di un calciatore. Ad approfondire questo particolare tema nelle ultime ore è Sky Sports UK, prendendo di riferimento alcuni giocatori che poche ore dopo la nascita del proprio figlio sono scesi in campo con le rispettive squadre. Uno degli esempi citati dal media britannico è quello di Sam Szmodics, attaccante del Blackburn, che a febbraio ha giocato la partita di campionato contro il Norwich dopo aver dormito pochissimo, passando dal reparto travaglio è nato il suo secondogenito al terreno di gioco di Ewood Park in poche ore. Szmodics non è il primo calciatore a giocare una gara subito dopo aver assistito alla nascita di un figlio e sicuramente non sarà l’ultimo.

Il rischio di perdere il posto in squadra

Ma la questione andrebbe approfondita. Anche perché ottenere il congedo di paternità potrebbe presentare alcuni rischi per i calciatori. Tra tutti, quello di perdere il posto in squadra. I club possono approvare il congedo parentale su richiesta dei giocatori ma i calciatori professionisti temono l’impatto che potrebbe avere sul loro ruolo nel progetto della società. Come rivelato da Szmodics: «Il calcio è meno importante quando si tratta di famiglia e di parto. Durante l’esperienza al Peterborough, però, per la nascita della mia prima figlia, ho perso una partita molto importante ed è stata dura perché ho pensato di poter perdere il posto in squadra. Se sei assente, qualcuno può entrare, fare bene e segnare e tu perdi il tuo posto, ma non puoi davvero preoccuparti di questo quando si tratta di cose importanti come un parto» sono le parole del giocatore riportate da Sky Sports UK.

Cosa dice la PFA

«Nel calcio si combatte costantemente. Che si tratti di vincere una partita o mantenere il tuo posto. E se la tua squadra avesse successo mentre sei in congedo di paternità? Allora potresti non ritrovarti più nella squadra e potrebbe volerci un po' di tempo per tornare» sono invece le parole di Ben Gibson, difensore del Norwich. Secondo la PFA (Professional Footballers Association): «La decisione di prendere il congedo di paternità varia da giocatore a giocatore a seconda delle circostanze personali. Tuttavia, è importante che i calciatori sappiano che hanno diritto legale a prendere un periodo di congedo di paternità retribuito se lo desiderano». Col rischio, però, di perdere il posto…

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