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Champions League, le parole di Gasperini

9 DICEMBRE
CALCIO

Apoteosi Atalanta. La Dea si qualifica alla fase finale di Champions League grazie alla vittoria per 1-0 in casa dell'Ajax. Grande soddisfazione di Gasperini, che ha parlato subito dopo la partita, chiarendo anche la situazione legata al proprio futuro

SPORT TODAY

Alla Dea, ormai, non basta più. Non le bastava neanche il pareggio con l'Ajax per suggellare una qualificazione che sarebbe stata certa, ha dovuto fare di più, ha dovuto vincere.

Traguardo storico per i bergamaschi, i cui meriti vanno attribuiti in larga parte al fautore di questo incredibile ciclo, Gian Piero Gasperini. Proprio il Gasp ha parlato subito dopo la fine della partita.

Prima una domanda sull'ambiente Atalanta in questo momento di festa:

"Al di là di quel che si scrive e si dice, io guardo poi la situazione del campo. Io mi sento libero di fare le mie scelte, con i giocatori. È un principio da cui non si può prescindere. Il valore del Papu è nella risposta di questa sera. Noi cerchiamo di dare più soddisfazioni possibili. Non c'era libertà? No no, la cosa è nata così, è evidente. Io devo fare le scelte più utili possibili alla squadra. Questa è una squadra che stava subendo un po’ troppi gol e non li segnava, dopo i 100 dell’anno scorso. Un allenatore deve prendere soluzioni, anche momentanee. Le squadre sono fatte anche di momenti, c’è stata un’evoluzione dopo i primi due anni e abbiamo trovato una soluzione con il Papu tuttocampista. Lì abbiamo avuto prolificità straordinaria, magari prendendo qualche gol di troppo. In questo periodo abbiamo avuto qualche difficoltà, infortuni, tante partite da giocare, il Covid, le Nazionali. Non riuscivamo ad avere la stessa facilità a realizzare. I risultati non sono stati positivi e un allenatore cerca degli adattamenti".

Poi la domanda inevitabile sulle sue eventuali dimissioni: 

"Il giorno che cercherò di andare via da Bergamo, sarà un giorno prima, non il giorno dopo. E, comunque, conciliando con la società. Non ci saranno mai cose traumatiche".

Ci sarà in ogni caso un confronto con la società dopo tutto quello che è successo in questo giorno e mezzo:

"Ci parlo tutti i giorni, questa vittoria in Champions permette di programmare da qui a marzo una stagione con i tempi, visto che ci sarà il mercato. Non ho richieste particolari, ma dobbiamo fissare dei punti, delle strategie. Quella di questa sera era una tappa fondamentale. Siamo nella situazione migliore. Ma ci sarà ancora Gasperini a marzo? Non leggo il futuro, ma i tifosi dell'Atalanta stanno festeggiando. La cosa che ci dispiace è che non ci siano. È una crudeltà pazzesca non avere il pubblico. C'è gente che lo aspettava da chissà quanti anni in questi stadi e questi livelli. È brutto per tutti. Noi non abbiamo il peso della gente, di come la pensa, non si vede più nessuno in città, allo stadio, non incontriamo nessuno. Solo chi parla e chi scrive e ognuno dice la sua. Anche per noi è difficile avere il supporto".

Poi finalmente una domanda sulla partita:

"Siamo stati molto bravi, abbiamo disinnescato il potenziale offensivo che è notevole. L'Ajax ha una vocazione offensiva da sempre, noi abbiamo fatto una partita buonissima sotto l’aspetto difensivo. In tante situazioni siamo stati bravi, nel finale abbiamo segnato e abbiamo meritato".

Per concludere uno sguardo agli ottavi di finale:

"È straordinario, anche superiore all’anno scorso, quando avevamo superato il turno. Quest’anno avevamo Liverpool e Ajax, abbiamo vinto tutte le partite in trasferta, facendo 11 punti. Dopo le prime tre gare in cui abbiamo fatto 0 punti, l’anno scorso, abbiamo preso le misure. Abbiamo vinto su tanti campi, la propensione di vincere in trasferta l'abbiamo dimostrata anche in campo europeo".

Gian Piero Gasperini

Getty ImagesGian Piero Gasperini, tecnico dell\'Atalanta

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