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Champions, Ferencvaros e Molde sul filo dei nervi e della tattica

28 SETTEMBRE
CALCIO

Dopo il 3-3 dell'andata in Norvegia, facile immaginare una sfida dominata dalla paura: in palio un traguardo storico per entrambe.

SPORT TODAY

In vantaggio di due gol, rimontato fino al 2-3, ma capace comunque di portare a casa un pareggio preziosissimo. Questo il bilancio del Ferencvaros dopo l’andata dello spareggio per l’ingresso nella fase a gironi della Champions League. In casa del Molde gli ungheresi si sono salvati a tre dalla fine grazie a un rigore trasformato dall’ucraino Igor Kharatin, dopo che le reti di Boli e Uzuni nei primi cinquanta minuti non erano bastate per domare i norvegesi.

Tra le tre partite che metteranno in palio gli ultimi posti per i gironi, quella in programma a Budapest martedì 29 settembre alle ore 21 si preannuncia come la più incerta, visto che Dynamo Kiev e Salisburgo hanno ipotecato la qualificazione vincendo in trasferta e che l’Olympiacos andrà a Nicosia forte del 2-0 dell’andata.

I favori del pronostico vanno al Ferencvaros, a caccia, come del resto il Molde, della prima, storica qualificazione alla fase a gironi di Champions, ma gli ungheresi potrebbero essere paradossalmente frenati proprio dal risultato a favore, che potrebbe spingere il tecnico Rebrov a impostare una partita difensiva, tattica che da una parte adeguata per una squadra che, andata a parte, non è mai riuscita a segnare più di due reti per partita, ma che rischierebbe di concedere troppi metri al Molde, al quale nella prima partita non è certo mancato il coraggio.

Ipotizzando come improbabili i supplementari visto il risultato dell’andata, i norvegesi dal canto loro imposteranno una partita accorta, consapevoli di avere un’intera gara per trovare il gol qualificazione, a patto di non subirne, mentre il Ferencvaros partirà con la consapevolezza di avere due risultati su tre dalla propria.

Prudenza e stanchezza potrebbero quindi essere gli elementi dominanti. Facile immaginare una sfida con pochi gol ed equilibrata fino alla fine.
 

Sergej Rebrov

Getty ImagesSergej Rebrov

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