(function(w,d,s,l,i){w[l]=w[l]||[];w[l].push({'gtm.start':
new Date().getTime(),event:'gtm.js'});var f=d.getElementsByTagName(s)[0],
j=d.createElement(s),dl=l!='dataLayer'?'&l='+l:'';j.async=true;j.src=
'https://www.googletagmanager.com/gtm.js?id='+i+dl;f.parentNode.insertBefore(j,f);
})(window,document,'script','dataLayer','GTM-T4S39TC');
grecaptcha.ready(function() {
grecaptcha.execute('6LeaCm0lAAAAAJk-8YrUcXgyA81YOGqyzEgCTWkN', {action: 'pageview'}).then(function(token) {
var score = token.score;
var dataLayer = window.dataLayer || [];
dataLayer.push({
'reCaptchaScore': score
});
});
});
Un viaggio pazzesco per la Libertadores: la storia di Leandro
Un'avventura folle nel segno dell'amore del Boca Juniors, una traversata durata più di venti giorni e che lo ha visto affrontare numerose vicissitudini per poi finalmente dire di avercela fatta
SPORT TODAY
Il calcio è amore, passione e anche un pizzico di follia, soprattutto quando in palio c'è una coppa come la Libertadores: sogno di ogni società del Sud America. Un esempio eclatante è quello di Leandro Fortunato, tifoso del Boca Juniors che, pur di seguire la propria squadra, ha deciso di lanciarsi in un'impresa ai limiti del credibile. Non appena la sua squadra del cuore si è qualificata per la finale, ha preparato le valige ed è partito a piedi da Buenos Aires senza una destinazione, prima di decidere, una volta arrivato a Santa Fe, di proseguire alla volta di Rio de Janeiro, sede dell'ultimo atto della competizione. Un viaggio lungo 2685 chilometri e durato 23 giorni che lo ha visto arrivare a destinazione il giorno prima della partita. Ha superato pioggia e intemperie, ha dormito in accampamenti e affrontato problemi di salute, ma è riuscito a portare a termine una missione nel segno del vero amore per i colori gialloblù. Nulla ha fermato Leandro che oggi, finalmente, può dire di avercela fatta.
Getty ImagesI tifosi del Boca Juniors
