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Bastano tre lettere per scatenare il panico in ogni tifoso del Fluminense: LDU. Una sola parola che equivale a una maledizione, tra le più strane che il calcio abbia mai vissuto. Il riferimento è alla Copa Libertadores del 2008, quando da grande favorito il 'Flu' del giovane Thiago Silva cadde nella doppia finale giocata contro gli ecuadoregni del LDU Quito. Una beffa e una delusione che ancora oggi a Rio de Janeiro non sono riusciti a mettersi alle spalle. Una sconfitta che brucia e a pochi giorni dall'incontro di sabato risveglia vecchi timori.
Il fatto che il LDU Quito fosse una formazione ostica era noto. D'altronde, già nella fase a gironi le due squadre si erano affrontate e i brasiliani avevano avuto la meglio, pareggiando in Ecuador, ma vincendo, di misura, al Maracanã. Un successo che però non bastò per rasserenare l'animo del tecnico Renato Gaucho. Se giocare in casa, infatti, non sarebbe stato un problema, affrontarli in trasferta avrebbe portato con sé una moltitudine di complicazioni.
Il punto di forza del Quito è ancora oggi la posizione del proprio stadio, la Casa Blanca. Situato a 2734 metri sul livello del mare, rappresenta un problema per chiunque non sia abituato a giocare in quelle condizioni. Per il Fluminense non fu diverso. Dopo solo 45' di gioco erano sotto 4-1. Una sconfitta netta resa meno pesante dal gol realizzato nel secondo tempo e che permise al Fluminense di conquistare i rigori nel ritorno a Rio. Vincendo 3-1 in casa, infatti, i verdeoro riuscirono a pareggiare il risultato complessivo, mettendo la propria sorte in mano al caso.
Quando ci si presenta dal dischetto, d'altronde, ogni valore si azzera. Vince chi ha più coraggio e sicurezza, chi anche aiutato dalla fortuna, riesce a infilare la sfera in quella porta che da undici metri di distanza sembra così piccola. Piccola sembrò anche a Thiago Neves e Washington. Due tra i migliori talenti di quella rosa mancarono l'obiettivo e consegnarono la coppa agli avversari, perdendo di fatto la prima grande partita nella storia del club.
Passa un solo anno, siamo nel dicembre del 2009, e il destino pone nuovamente di fronte il Fluminense e l'LDU per la finale di Copa Sudamericana. A Rio c'è aria e voglia di vendetta. Una serie di circostanze hanno offerto ai brasiliani l'occasione di cancellare l'incidente di un anno prima e tornare a gioire. Ma quella che aveva tutta l'aria di essere una vittoria apparecchiata, presto si rivelò un dramma. L'andata venne giocata di nuovo a Quito e fu peggio del precedente. La partita terminò 5-1 e rese vano il tentativo di rimonta nella finale di ritorno. Il complessivo di 5-4 consegnò la seconda vittoria nel giro di un anno agli ecuadoregni, il Fluminense rimase ancora a secco e sbigottito.
Quindici anni dopo il ‘Flu’ ha la sua seconda chance. Contro la squadra di Jorge Almiròn sopraggiungeranno altre complessità, ma la paura dell’altezza resterà legata al passato. Le due formazioni si preparano a 90’ di fuoco, giocheranno entrambe con il sogno di alzare la coppa al cielo, seppur con motivazioni diverse l’una dall’altra. Diviene prevedibile, in un contesto come questo, immaginare una partita ricca di gol in cui, ancora una volta, gli ospiti partiranno favoriti. È in questo senso che il pronostico 2X + Multigol 2-4 viene quotato a 1.94 da Goldbet e Better e a 1.93 da Snai.
Getty ImagesFernando Diniz, allenatore del Fluminense