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Andrea Agnelli analizza il drammatico momento del calcio mondiale

27 GENNAIO
CALCIO

Data la grave crisi che sta colpendo il mondo calcistico, il presidente della Juventus Andrea Angelli spinge per delle soluzioni alternative per quanto riguarda l'organizzazione del sistema Calcio.

SPORT TODAY

In occasione di una conferenza sul canale francese e-Think sport, il presidente della Juventus Andrea Angelli cerca di fare il punto sulla situazione finanziaria del calcio mondiale, pesantemente colpito, come tutti gli altri settori, dalla grave crisi che sta seguendo la Pandemia di Covid-19.

Andrea Agnelli non lo dice durante il suo discorso ma il pensiero vola subito alla Superlega, e in particolar modo alle "privatizzazioni delle competizioni, anche per far fronte a un sistema che "avrà danni fino a 8 miliardi di euro".

Il presidente bianconero spinge dunque per un cambiamento radicale nel mondo del calcio:

"Non siamo in grado, ancora, di avere un'idea su cosa sia successo all'industria o cosa significhi questa crisi per le società. L'effetto reale della pandemia lo capiremo davvero solo a fine stagione. Dubito fortemente che saremo in grado di riportare i tifosi allo stadio, di riaprire gli impianti. Lo studio Money League di Deloitte parla di un impatto pari a 2 miliardi di euro, ma credo sia molto peggio di così: le stime dell'Eca dicono che i danni saranno tra 6,5 e 8 miliardi. E 360 club dovranno sottoscrivere aumenti di capitale per 6 miliardi".

Una delle parti del mondo del pallone più colpite dalla crisi è senza dubbio il calciomercato:

"Le spese per i trasferimenti di calciatori sono scese da 6,5 a 3,9 miliardi", per un calo "di 2,6 miliardi. Danneggiando profondamente anche le divisioni inferiori, oltre a ridurre i posti di lavoro".

Infine, Angelli prova a proporre anche alcune soluzioni su come e dove si debba intervenire per cambiare le cose:

"Bisogna valutare la possibilità di rivedere il format delle competizioni e la governance del sistema. Dobbiamo guardare più la qualità che alla quantità delle partite, ripensando il format delle competizioni. Intervenendo sulla governance del sistema, con un management che possa creare un migliore equilibrio nel sistema, tra le parti in gioco. Oggi si giocano ogni anno 125 partite di Champions League e quasi 1900 nei top 5 campionati nazionali. L'impatto economico così è sbilanciato. L'organizzazione delle competizioni gestita direttamente o indirettamente dai club è un'opportunità per incrementare i ricavi delle società".

Andrea Angelli

Getty ImagesAndrea Angelli

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