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I polacchi arrivavano a questo appuntamento con un gran ruolino di marcia. Primo posto nel girone, quarti superati contro l'Ucraina e semifinali vinte con l'Iran, senza concedere neppure un set. Dall'altra parte un'Italia in cui alcuni giocatori già hanno vissuto l'esperienza della prima squadra.
A partire forte è la nostra Nazionale. Si va sull'8-5, l'ace di Vitielli firma il 10-6. La diagonale di Magalini vale il 15-10. Sembra tutto facile. Arriviamo al 19-14 con un altro ace di Porro. Sul 20-16, però, l'Italia s'inceppa all'improvviso e si fa raggiungere dalla Polonia. Potrebbe girare il match, ma qui Sala e compagni mantengono i nervi saldi nel confronto punto a punto. Il primo tempo di Vitielli dà il 24-22 e il set point. È quindi Lorenzo Sala a regalare il primo parziale.
Nel secondo parziale non c'è praticamente storia. Italia perfetta e dilagante da subito. A fare la differenza è la fase break, ma anche il sistema muro-difesa: si contano alla fine 3 ace e 4 muri azzurri. E difese al limite dell'impossibile, da applausi. L'Italia se ne va all'inizio, 6-2, resiste al tentativo di rientro ospite (11-9 e poi 12-11) e domina: 19-12 e 20-13. Prima di completare l'opera con Cortesia. Trascinatore proprio quest'ultimo con 6 punti nel parziale, 7 per Sala.
Il terzo set regala brividi inattesi. L'ace di Sala vale l'8-5, ma la Polonia sorpassa (8-9). Si va a vantaggi alternati, con un massimo di 2 punti di vantaggio. Un errore di Krysiak (22-20) pare schiudere le porte dell'oro ai nostri. L'ace di Porro ci porta addirittura 23-20, poi andiamo sul 24-21 a un punto dalla vittoria. Ma i polacchi riescono a riprendere l'Italia. Solo al sesto match point di Magalini riusciamo a chiuderla e a guardare tutti dall'alto.
Sala chiude con 15 punti, in doppia cifra anche Cortesia e Magalini (13). La Polonia si inchina per la seconda volta all'Italia, alle Universiadi, in finale.
Getty ImagesFrancesco Recine