Europei Volley, Velasco: "Non esiste più la scuola italiana"

E' stato Julio Velasco ad accendere la scintilla a livello mondiale per la pallavolo di casa nostra, l'Europeo 1989 e il Mondiale 1990 avviarono il ciclio della 'generazione di fenomeni', col terzo testimone iridato raccolto dal brasiliano Bebeto. Adesso sono ben quindici i tecnici di casa nostra che siedono sulle panchine delle Nazionali qualificate alle due rassegne continentali, ma per il guru argentino, che ritornerà sulla panchina di Busto Arsizio al via della stagione, non ha più senso di parlare di scuola: "Da quando c'è Internet non esiste più la scuola italiana, non solo nella pallavolo; ogni allenatore può guardare le partite in tutto il mondo, seguire allenamenti e corsi di aggiornamento; inoltre abbiamo uno dei tornei e una delle Federazioni più importanti, l'Italia è la New York della ricerca universitaria. Lo scambio culturale fa la differenza, negli anni Novanta ho stimolato l'arrivo di allenatori stranieri come Doug Beal, Bebeto, Kristiansson: ciò vale nello sport, nell'arte e nella scienza, la contaminazione muove il mondo".

"Dico sempre che il linguaggio dello sport sono le immagini, le parole lo sono per la letteratura; un ragazzo di oggi che ama il calcio non ha come riferimento la Serie A, ma la Premier Laegue, la Liga e si crea un suo modello; questo vale anche negli altri sport" conclude l'ex CT di Repubblica Ceca, Spagna e Iran, Cristoforo Colombo che ha solcato i mari del calcio a livello di scrivania, divenendo maestro di comunicazione a 360 gradi. 

Emanuele Zanini, che, dopo aver guidato il Belgio sconfitto dagli Azzurri in occasione del debutto continentale, dirigerà una Academy a Palo Alto, dall'alto della sua esperienza girovaga (Nazionali in Slovacchia, Turchia e Croazia, Club in Austria, Francia e Polonia, svela infine il segreto della formazione italiana "La nostra è una scuola di assoluto valore a livello maschile e femminile, per tutte le figure professionali, tecnici, assistenti e preparatori: è vanto e orgoglio per il nostro movimento. E' un processo continuo in cui occorre investire ancora, se vogliamo mantenere il ruolo di riferimento rivolgiamoci a formazione ed aggiornamento".

Getty ImagesLa scintilla della pallavolo Azzurra