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Beach Volley: dalle spiagge californiane una disciplina che appassiona grandi e piccini

16 AGOSTO
ALTRI-SPORT/VOLLEY

Da Santa Monica ai centri sportivi del territorio italiano dove ora è possibile prenotare ore con gli amici sulla sabbia anche d'inverno.

SPORT TODAY

La prima partita tra due coppie di giocatori si disputò sulla spiaggia di Santa Monica in California nel 1930.

Pochi anni dopo il beach volley arrivò in Europa e prese piede a tal punto da essere praticato nel 1944, durante la Seconda guerra mondiale, sulle coste di Normandia e Bretagna.

E’ negli anni ’50 che questa disciplina inizia a spopolare tra i giovani americani, viene così organizzata una prima competizione a livello nazionale su cinque spiagge della California.

Iniziano ad arrivare i primi sponsor, i tornei hanno premi di tutto rispetto e la gente sugli spalti si moltiplica.

Nel 1987 a Ipanema Beach, in Brasile, si assiste al primo torneo internazionale omologato dalla FIVB, se lo aggiudicano gli statunitensi Stoklos e Smith che portano a casa un premio da 22.000 dollari.

Due anni dopo nascono le World Series, un circuito a livello internazionale che si disputa tra Brasile, Giappone e Italia.

Il movimento cresce a tal punto da interessare anche il CIO che, nel 1992, porta il beach volley alle Olimpiadi di Barcellona come sport dimostrativo.

Quattro anni dopo ad Atlanta si assegna la prima medaglia d’oro, in campo maschile vince la coppia di casa Kiraly-Steffes, mentre tra le donne sono le brasiliane Silvia e Pires ad aggiudicarsi il torneo.

Le regole del gioco

Il beach volley nasce come variante della pallavolo e si differenzia da questo sport per alcune caratteristiche.

Innanzitutto si gioca in coppia e durante l’azione non ci sono infrazioni di posizione.

Il campo di gioco è più piccolo, è un rettangolo di sabbia che misura 16m x 8m, ma l’altezza della rete è uguale a quella della pallavolo (2,43m per i maschi, 2,24 per le femmine).

Si gioca al meglio dei tre set con servizio in favore di chi ottiene il punto, per vincerne uno occorrono 21 punti (con due di vantaggio sugli avversari) e l’ultimo si conclude a 15 (sempre con due punti di vantaggio).

L’imparzialità rispetto alle condizioni meteo (sole e vento) viene risolta con il cambio campo ogni 7 punti (o 5 nel caso dell’ultimo set) e ogni fine set.

Ci sono differenze di tocco del pallone rispetto alla pallavolo: ad esempio il pallonetto eseguito con i polpastrelli non è consentito e l’eventuale tocco a muro conta come tocco di squadra. Infine il pallone da beach volley è leggermente più grande rispetto a quello da pallavolo, ma è gonfiato meno.

Beach Volley

Getty ImagesFIVB Antalya Open - Immagini della prima giornata di gare

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