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Ottimo risultato per l'azzurro Giuliano Razzoli, terzo nello slalom di Wengen ad appena 29 centesimi dal vincitore. A 37 anni una grande impresa per l'italiano, che qui nel 2016 aveva raggiunto per l'ultima volta il podio (secondo) e che è stata medaglia d'oro a Vancouver. È stata una gara pazza nella seconda manche: non ha recuperato solo Razzoli (che era nono dopo la prima manche), ma il norvegese Luca Braathen è passato addirittura dal 29esimo al primo posto, con 22 centesimi di margine sullo svizzero Daniel Yule. Braathen aveva vinto solo un'altra gara prima di oggi: nel gigante di Soelden 2020.
Gli altri italiani: 13esimo Manfred Moelgg a 1'41”, 20esimo Tommaso Sala a 1'80” e 21esimo Stefano Gross a 1'82”.Purtroppo, nella seconda manche, è uscito Alex Vinatzer: avrebbe potuto lottare per il podio e forse anche per la vittoria, anche se il vincitore è stato assolutamente mostruoso.
Dicevamo all'inizio della rimonta pazzesca di Braathen: ha battuto il record stabilito da Mattias Hargin, che era riuscito a vincere partendo dalla 27esima posizione nella prima manche. Dopo l'acuto di Soelden, il norvegese si era infortunato gravemente a un ginocchio. Ha dimostrato di essere in forma per le Olimpiadi, facendo segnare abbondantemente il miglior tempo nella seconda prova e lasciando a quasi un secondo quello più vicino. Ma anche Razzoli ha dimostrato di poter dire la sua a Pechino, nella manifestazione a cinque cerchi che comincerà il prossimo 2 febbraio. L'Italia ha almeno due carte da giocarsi per le medaglie di slalom in Cina.
Così Razzoli dopa la fine della garda:"Mi sarebbe dispiaciuto arrivare quarto, temevo quella posizione. Sono stati sei anni duri: l’ultimo podio l’ho fatto qui sei anni fa, poi ho faticato per tre anni dopo l’infortunio. Ci speravo, è stata una soddisfazione grande: non sono più un giovanotto, il podio è podio, lo sognavo da sei anni“. E ancora: "Seconda manche molto bella: ho lasciato qualcosina di troppo in partenza, c’era un po’ troppo segno, non mi sono fidato, poi ho sciato bene, qualche sbavatura a metà ma l’hanno fatta tutti. La squadra mi ha visto tribolare in questi anni, è un regalo per loro e per lo sci, per me e per chi mi ha tifato, per chi mi ha sostenuto: non c’è bisogno di dire nomi, loro lo sanno“. Le Olimpiadi stanno per arrivare: "Sono l’obiettivo, ma godiamoci il podio perché sei anni sono tanti. Sono molto emozionato e sono veramente felice di avere raggiunto questo traguardo per me, per chi mi sta vicino, per lo sci“.
Getty ImagesGiuliano Razzoli