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L'argento iridato racconta le emozioni della gara e la sua storia nello skeleton alla trasmissione Wintersport: “Ho conquistato questo secondo posto su una pista storica, unica nel suo genere. Era 75 anni che non si vinceva una medaglia a livello mondiale, l’ultimo era stato Nino Bibbia e ciò dà più peso al mio risultato. Dentro me ho sempre saputo di essere competitivo con i big della disciplina, ma tra saperlo e dimostrarlo c’è una bella differenza. Sapevo in allenamento di scendere forte e di avere buone velocità: non pensavo però di fare il secondo posto dopo la prima discesa; in tanti avranno pensato: ‘Sarà stata fortuna’, ma, dopo essermi confermato nella seconda, ho capito che quella posizione poteva essere difesa. Spiace aver sfiorato il podio nella prova a coppie mista con Valentina, ho firmato il secondo tempo di manche; ero molto vicino a Matt Weston”.
Amedeo è approdato allo skeleton da altri sport: “Ho iniziato tra la prima e la seconda elementare fino alla terza media con la ginnastica artistica. L’agilità e la coordinazione sono state utili per l’adattamento, è nato tutto nel 2018 quando facevo atletica leggera: correvo i 400 metri e il mio allenatore, che è ancora il mio preparatore atletico, conosceva uno degli allenatori della Nazionale Andrea Gallina. Gli chiese se ci fosse qualche ragazzo che volesse venire a provare questo sport, alle novità non dico no e feci il provino a Cesana Torinese e lo passai. Mi chiesero di partecipare ai campionati di spinta estivi a Cortina: vinsi. Andai ad Innsbruck a fare le mie prime discese, presi gran botte, ma a fine stagione vinsi i Campionati Italiani junior e assoluti: ero pronto a iniziare seriamente”.
Getty ImagesSkeleton d\'argento ai Mondiali di Sankt Moritz